Recuperate nel 2006 ben 216.221 tonnellate di oli lubrificanti usati.
Il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati raggiunge il 4° record consecutivo
Il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati raggiunge il 4° record consecutivo
Il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati (COOU) segna un nuovo anno di record. Con 216.221 tonnellate di olio usato il COOU raggiunge il quarto record consecutivo nella raccolta di lubrificanti usati. Si superano così le 200.372 tonnellate del 2003, le 210.042 tonnellate del 2004 e le 213.373 tonnellate di lubrificanti usati raccolte nel 2005.
Anche il rapporto tra lubrificante usato raccolto e olio nuovo immesso al consumo - che, in base ad una prima valutazione del mercato, si calcola pari a 547.000 tonnellate - è stato un successo: nel 2006, infatti, la percentuale si attesta al 39,5% (sette punti percentuali in più rispetto a quattro anni fa). Anche in questo caso il COOU supera le percentuali del 2003 (35%), del 2004 (38%) e del 2005 (38,4%).
Oltre ai record di raccolta, il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati registra un altro importante risultato: per il secondo anno consecutivo diminuisce il contributo consortile dovuto dalle aziende che immettono olio al consumo per finanziare i costi della raccolta. Per l'anno 2007 il contributo è addirittura dimezzato passando a 0.025 euro/kg: il valore più basso degli ultimi 20 anni. Questo dato rappresenta un fatto unico, soprattutto se paragonato al trend degli altri consorzi per la raccolta dei rifiuti.
Ma che cos'è il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati (COOU)? Si tratta della prima agenzia ambientale nazionale dedicata alla raccolta differenziata. Ne fanno parte le imprese che immettono al consumo oli base e lubrificanti finiti e le imprese di rigenerazione. Tali aziende sostengono economicamente il processo di raccolta del rifiuto pericoloso, che viene coordinato e incentivato dal COOU sotto l'indirizzo e il controllo di 4 ministeri (Ambiente e Territorio e Mare, dello Sviluppo Economico, della Salute, e dell'Economia e delle Finanze).
Gli oli usati invece sono ciò che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti. In funzione delle caratteristiche applicative e delle destinazioni d'uso, una parte di olio viene consumata nell'utilizzo mentre la restante costituisce l'olio usato. Definito dalla legge "rifiuto pericoloso", l'olio usato, se eliminato in modo scorretto o impiegato in modo improprio, può trasformarsi in un potente agente inquinante: basti ricordare che, se versati in acqua, 5 chili di olio usato possono inquinare una superficie grande come un campo di calcio.
Ma l'olio usato è anche un'importante risorsa economica per il nostro Paese. Il riutilizzo dei lubrificanti usati favorisce, infatti, il contenimento delle importazioni di idrocarburi: nel 2005, circa l'83% dell'olio raccolto dal COOU è stato avviato a rigenerazione per la produzione di nuove basi lubrificanti reimmesse poi sul mercato, mentre il 17% è stato avviato a combustione, ossia utilizzato come combustibile in appositi impianti quali, ad esempio, i cementifici. Solo minime quantità sono state termodistrutte in quanto irreparabilmente inquinate.
Il Consorzio si avvale di una rete di raccolta costituita da 71 aziende private, dislocate in tutte le regioni d'Italia, che con i loro automezzi raccolgono gli oli usati e li stoccano nei depositi. Il servizio di raccolta è gratuito per il detentore di lubrificanti usati non inquinati. Chiunque, telefonando al numero verde del Consorzio, 800 863 048, può avere informazioni sul recapito del raccoglitore più vicino.
Sito web: http://www.coou.it
Fonte Ufficio Stampa COOU
eprcomunicazione , Anna D'Antimi
Anche il rapporto tra lubrificante usato raccolto e olio nuovo immesso al consumo - che, in base ad una prima valutazione del mercato, si calcola pari a 547.000 tonnellate - è stato un successo: nel 2006, infatti, la percentuale si attesta al 39,5% (sette punti percentuali in più rispetto a quattro anni fa). Anche in questo caso il COOU supera le percentuali del 2003 (35%), del 2004 (38%) e del 2005 (38,4%).
Oltre ai record di raccolta, il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati registra un altro importante risultato: per il secondo anno consecutivo diminuisce il contributo consortile dovuto dalle aziende che immettono olio al consumo per finanziare i costi della raccolta. Per l'anno 2007 il contributo è addirittura dimezzato passando a 0.025 euro/kg: il valore più basso degli ultimi 20 anni. Questo dato rappresenta un fatto unico, soprattutto se paragonato al trend degli altri consorzi per la raccolta dei rifiuti.
Ma che cos'è il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati (COOU)? Si tratta della prima agenzia ambientale nazionale dedicata alla raccolta differenziata. Ne fanno parte le imprese che immettono al consumo oli base e lubrificanti finiti e le imprese di rigenerazione. Tali aziende sostengono economicamente il processo di raccolta del rifiuto pericoloso, che viene coordinato e incentivato dal COOU sotto l'indirizzo e il controllo di 4 ministeri (Ambiente e Territorio e Mare, dello Sviluppo Economico, della Salute, e dell'Economia e delle Finanze).
Gli oli usati invece sono ciò che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti. In funzione delle caratteristiche applicative e delle destinazioni d'uso, una parte di olio viene consumata nell'utilizzo mentre la restante costituisce l'olio usato. Definito dalla legge "rifiuto pericoloso", l'olio usato, se eliminato in modo scorretto o impiegato in modo improprio, può trasformarsi in un potente agente inquinante: basti ricordare che, se versati in acqua, 5 chili di olio usato possono inquinare una superficie grande come un campo di calcio.
Ma l'olio usato è anche un'importante risorsa economica per il nostro Paese. Il riutilizzo dei lubrificanti usati favorisce, infatti, il contenimento delle importazioni di idrocarburi: nel 2005, circa l'83% dell'olio raccolto dal COOU è stato avviato a rigenerazione per la produzione di nuove basi lubrificanti reimmesse poi sul mercato, mentre il 17% è stato avviato a combustione, ossia utilizzato come combustibile in appositi impianti quali, ad esempio, i cementifici. Solo minime quantità sono state termodistrutte in quanto irreparabilmente inquinate.
Il Consorzio si avvale di una rete di raccolta costituita da 71 aziende private, dislocate in tutte le regioni d'Italia, che con i loro automezzi raccolgono gli oli usati e li stoccano nei depositi. Il servizio di raccolta è gratuito per il detentore di lubrificanti usati non inquinati. Chiunque, telefonando al numero verde del Consorzio, 800 863 048, può avere informazioni sul recapito del raccoglitore più vicino.
Sito web: http://www.coou.it
Fonte Ufficio Stampa COOU
eprcomunicazione , Anna D'Antimi
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