Ricevuti al Quirinale tutti gli azzurri che hanno vinto una medaglia d'oro nel 2005-06
In prima fila i giocatori della Nazionale che ha trionfato ai Mondiali di Germania
"Al di là del calcio, l'Italia è una squadra che deve eccellere"
E a Materazzi ha riservato un doppio buffetto sul petto
(Masterworld.org/news) ROMA - "Lo sport sia esempio per un confronto politico pacato". E' l'auspicio espresso dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: ha ricevuto nel salone dei Corazzieri del Quirinale le atlete e agli atleti delle discipline olimpiche che hanno vinto l'oro a un Campionato del Mondo del 2005 e del 2006. "Abbiamo seguito tutti con emozione e partecipazione le vostre prove e - ha proseguito il capo dello Stato - non c'è distinzione di parte, non c'è polemica tra i governi che si sono succeduti o tra governo e opposizione che possano impedire agli italiani di ritrovarsi uniti in questi sentimenti e oggi nel riconoscimento che gli viene attribuito. "
A tutti gli sportivi ricevuti il capo dello Stato ha conferito una medaglia della presidenza della Repubblica. "L'Italia è una sola squadra". In prima fila gli azzurri della Nazionale di calcio che ha trionfato in Germania la scorsa estate. A loro Napolitano ha detto: "Ho vissuto personalmente l'emozione della finale di Berlino. Una vittoria che ci ha inorgoglito e che con la sua luce ha scacciato le ombre che erano calate sul mondo del calcio". A Materazzi ha riservato un amichevole buffetto. Consegnando la medaglia, oltre alla classica stretta di mano, Napolitano ha assestato amichevolmente un doppio colpo sul petto, all'altezza dello sterno, pronunciando anche qualche parola con il sorriso sulle labbra. Materazzi ha risposto con un sorriso.
Il presidente ha quindi ricordato l'importanza dei successi sportivi per l'immagine dell'Italia. "Vittorie - ha spiegato - che hanno rafforzato il prestigio e il ruolo internazionale dell'Italia sulla scena mondiale. A questo, ha osservato, "non concorrono solo in modo decisivo le iniziative politiche e diplomatiche, nonché le missioni militari all'estero volte ad affrontare situazioni di crisi e grandi problemi globali, ma concorre anche - aggiunge - la presenza vitale e competitiva delle giovani energie che si esprimono e si cimentano nello sport". "Lo sport e il coordinamento delle politiche sportive - ha sottolineato ancora il Presidente - possono rappresentare un campo dove realizzare quel clima di confronto più pacato e costruttivo tra le forze politiche che ho invocato anche nel mio messaggio del 31 dicembre''.
Il presidente ha accennato anche all'annoso problema del finanziamento dello sport, un tempo garantito dal Totocalcio: "Un confronto che potrà coinvolgere - ha detto - il Parlamento sia che si voglia affrontare un tema costituzionale sia che si voglia riflettere sul controverso problema di possibili nuovi meccanismi pubblici e privati di finanziamento automatico dello sport italiano".
Napolitano ha anche sottolineato "l'importanza dell'impegno con cui il Coni e, sotto la sua guida, le federazioni portano avanti quotidianamente la loro missione, perseguendo nello stesso tempo un serio e incisivo disegno di autoriforma, anche per rispondere a taluni fenomeni di crisi e di degenerazione".
All'udienza in Quirinale hanno partecipato anche il ministro per lo sport Giovanni Melandri e il numero uno della Fifa Joseph Blatter. Su un grande tavolo piazzato a un lato del salone sono stati sistemati tutti i trofei vinti dagli sportivi azzurri in questi due anni. Il primo a prendere la parola nel corso della cerimonia è stato il presidente del Coni Gianni Petrucci che ha voluto innanzitutto ringraziare tutti gli atleti presenti per i loro successi e ha poi definito Napolitano "il capitano ideale di questa rappresentativa". "Se noi riuscissimo a fare più sport nella scuola - ha aggiunto - dove potremmo arrivare? Senza presunzione, potremmo essere primi al mondo".
A margine della premiazione, prima dell'ingresso al Quirinale, si è parlato invece della Nazionale di oggi e del ruolo di Francesco Totti. Il capitano della Roma ancora una volta non ha voluto sciogliere la riserva sulla possibilità di un futuro in azzurro. "Non so se tornerò in Nazionale", ha ribadito, precisando che il problema non riguarda i rapporti con il nuovo tecnico. "Tra me e Donadoni - ha insistito - non c'è stato nulla. Tra noi le cose sono chiare, a fine stagione ne riparleremo. La finale mondiale mia ultima partita in azzurro? Per ora penso solo alla Roma".
Origine: Repubblica
A tutti gli sportivi ricevuti il capo dello Stato ha conferito una medaglia della presidenza della Repubblica. "L'Italia è una sola squadra". In prima fila gli azzurri della Nazionale di calcio che ha trionfato in Germania la scorsa estate. A loro Napolitano ha detto: "Ho vissuto personalmente l'emozione della finale di Berlino. Una vittoria che ci ha inorgoglito e che con la sua luce ha scacciato le ombre che erano calate sul mondo del calcio". A Materazzi ha riservato un amichevole buffetto. Consegnando la medaglia, oltre alla classica stretta di mano, Napolitano ha assestato amichevolmente un doppio colpo sul petto, all'altezza dello sterno, pronunciando anche qualche parola con il sorriso sulle labbra. Materazzi ha risposto con un sorriso.
Il presidente ha quindi ricordato l'importanza dei successi sportivi per l'immagine dell'Italia. "Vittorie - ha spiegato - che hanno rafforzato il prestigio e il ruolo internazionale dell'Italia sulla scena mondiale. A questo, ha osservato, "non concorrono solo in modo decisivo le iniziative politiche e diplomatiche, nonché le missioni militari all'estero volte ad affrontare situazioni di crisi e grandi problemi globali, ma concorre anche - aggiunge - la presenza vitale e competitiva delle giovani energie che si esprimono e si cimentano nello sport". "Lo sport e il coordinamento delle politiche sportive - ha sottolineato ancora il Presidente - possono rappresentare un campo dove realizzare quel clima di confronto più pacato e costruttivo tra le forze politiche che ho invocato anche nel mio messaggio del 31 dicembre''.
Il presidente ha accennato anche all'annoso problema del finanziamento dello sport, un tempo garantito dal Totocalcio: "Un confronto che potrà coinvolgere - ha detto - il Parlamento sia che si voglia affrontare un tema costituzionale sia che si voglia riflettere sul controverso problema di possibili nuovi meccanismi pubblici e privati di finanziamento automatico dello sport italiano".
Napolitano ha anche sottolineato "l'importanza dell'impegno con cui il Coni e, sotto la sua guida, le federazioni portano avanti quotidianamente la loro missione, perseguendo nello stesso tempo un serio e incisivo disegno di autoriforma, anche per rispondere a taluni fenomeni di crisi e di degenerazione".
All'udienza in Quirinale hanno partecipato anche il ministro per lo sport Giovanni Melandri e il numero uno della Fifa Joseph Blatter. Su un grande tavolo piazzato a un lato del salone sono stati sistemati tutti i trofei vinti dagli sportivi azzurri in questi due anni. Il primo a prendere la parola nel corso della cerimonia è stato il presidente del Coni Gianni Petrucci che ha voluto innanzitutto ringraziare tutti gli atleti presenti per i loro successi e ha poi definito Napolitano "il capitano ideale di questa rappresentativa". "Se noi riuscissimo a fare più sport nella scuola - ha aggiunto - dove potremmo arrivare? Senza presunzione, potremmo essere primi al mondo".
A margine della premiazione, prima dell'ingresso al Quirinale, si è parlato invece della Nazionale di oggi e del ruolo di Francesco Totti. Il capitano della Roma ancora una volta non ha voluto sciogliere la riserva sulla possibilità di un futuro in azzurro. "Non so se tornerò in Nazionale", ha ribadito, precisando che il problema non riguarda i rapporti con il nuovo tecnico. "Tra me e Donadoni - ha insistito - non c'è stato nulla. Tra noi le cose sono chiare, a fine stagione ne riparleremo. La finale mondiale mia ultima partita in azzurro? Per ora penso solo alla Roma".
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