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lunedì 26 febbraio 2007

Politica e crimini (2). Quale futuro per i mezzi d'informazione?

Gentilissimo Lucio,

ti ringrazio molto per il tuo acuto articolo.
Un'asciutta, argomentata, amara e tristemente, secondo me, reale, ma non qualunquista, descrizione di fatti storici e attualità.
C'è sentimento non rabbia, c'è senso civico, non disinteresse per la res pubblica.
Sono un giornalista, anche se non esercito questa attività come prima professione.
Ma non per questo non vorrei poter fare una difesa degli organi di informazione.
Purtroppo non sono in grado.
Non credo in nessuna teoria del complotto, ma senz'altro il connubio tra potere economico e proprietà editoriale dei maggiori mass media non può essere negato.
Oggi poi assistiamo ad un altro fenomeno che può preoccuparci, ma senza allarmismi, dovrebbe solo, a mio avviso, destare un maggior senso critico nelle nostre coscienze: l'invasione dei poteri prima economici e poi finanziari sul mondo dell'informazione e della comunicazione.
Eppure, nonostante tutto, abbiamo la fortuna di essere nati in un Paese dove l'art. 21 della Costituzione sancisce la libera espressione del proprio pensiero.
E noi del ricco occidente abbiamo, per la prima volta, mezzi di comunicazione provenienti da tante fonti, con contenuti veicolati in tanti modi.
Certo.., l'accesso all'Informazione non è equamente ripartito nelle diverse classi sociali.
Non è giusto, ma credo e spero che il cosiddetto "knoledge gap" possa essere abbattuto e non divaricarsi sempre più.
Voglio sperare.
E voglio credere che anche un blog può essere uno strumento di comunicazione interattiva e biunivoca, non punto-massa, ma punto-molti e diventare per questo fonte di dibattito, informazione e libertà.

Andrea Pietrarota

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