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giovedì 26 aprile 2007

Cipsi: Tagli alla cooperazione e governo


“I CONDANNATI ALLA MISERIA, LE FAMIGLIE E I GIOVANI NON POSSONO PAGARE GLI SPRECHI  DELLA MALA SANITA’ ITALIANA!
BASTA CON QUESTA POLITICA. IL GOVERNO NON  PUO’ CONTINUARE A PRENDERCI IN GIRO. PRODI COME BERLUSCONI”.   
Dura denuncia del CIPSI per i tagli per 350 Milioni di Euro alla Cooperazione, alla famiglia, ai giovani e alle fasce più deboli.


Roma, 26 aprile 2007  - “Basta con questa politica di falsità!! Le “riflessioni pasquali” del presidente del Consiglio sono duramente smentite dal provvedimento per il ripiano dei disavanzi pregressi del settore sanitario (decreto n.23, del 20 marzo 2007) con il quale  sono stati approvati tagli per 50 milioni di euro dalle risorse destinate ai paesi in via di sviluppo; 30 dal fondo per la famiglia; 30 dal fondo per le non autosufficienze; 30 dal fondo per le politiche giovanili; 50 dalle risorse destinate alla ricerca sulla salute, 100 dal fondo per l’estinzione dei debiti pregressi, 60 dal fondo unico per lo spettacolo. I pochi segnali positivi avuti in questi mesi, sono stati pesantemente demoliti questo nuovo decreto legge e dalle mancate coperture agli impegni assunti a livello internazionale per il Fondo contro le grandi endemie. “Il tesoretto” non può essere costruito derubando ulteriormente le fasce sociali più svantaggiate! Siamo stanchi di promesse. Non basta cambiare governo, per cambiare politica. L’Italia ha bisogno di una nuova classe politica e di un forte rinnovamento non solo di nomi dei partiti, ma di responsabili e di contenuti”.
E’ la denuncia, chiara, del presidente del CIPSI – coordinamento di 37 Associazioni di solidarietà internazionale – Guido Barbera,  indignato alla notizia dei nuovi tagli alla cooperazione e al welfare.  
Barbera continua: “Non si può lavorare con le persone emarginate dalla miseria senza rispettarli. Soprattutto non si può continuare a prenderli in giro. Troppe volte la politica ha “preso in giro” le fasce deboli della società. Sostiene di aiutarli, mentre aiuta solo se stessa. Spaccia per aiuto quello che è interesse dei donatori. Basta ai documenti e alle promesse non mantenute. Questa è l’ennesima presa in giro di politici che, dopo decenni, non hanno ancora capito che cosa sia la cooperazione e, forse, neppure che cosa sia la politica!
Iniziamo a chiedere ai politici di rimborsare i buchi di una sanità che troppo spesso è stata, come altri settori, merce di interesse a discapito della qualità e del rispetto dei malati”.
 


  
  
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