Il governo è al lavoro sull'emergenza siccità.
Lo ha reso noto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio,
Enrico Letta, annunciando che il tema sarà all'ordine del giorno nel
prossimo Consiglio dei Ministri. «Oggi – ha annunciato Letta – ci sarà
una riunione in Protezione Civile», mentre nel Consiglio dei Ministri
del 4 maggio «verrà affrontato il problema della siccità» e verranno
portate in discussione «le procedure concrete da adottare, perché su
questo tema la prevenzione è fondamentale».
L'incontro di oggi sull'emergenza siccità coinvolgerà la Protezione
Civile e le Regioni e nei prossimi giorni ci sarà una riunione
dell'unità di crisi che riguarderà i ministri dell'Agricoltura, dello
Sviluppo economico, dell'Ambiente e della Protezione Civile. Per il
ministro dell'ambiente, Pecoraro Scanio, «il settore dell'agricoltura
ha un problema serio, in parte anche il settore industriale. Non siamo
ancora arrivati ad avere problemi per quanto riguarda il settore
domestico».
Nel Consiglio dei Ministri di oggi, ha spiegato Pecoraro Scanio, è
stata avviata «una prima riflessione» sul problema siccità, in attesa
che la task force costituita dai ministeri dello Sviluppo Economico,
dell'Ambiente e dell'Agricoltura «definisca le modalità per
l'eventuale stato di emergenza, un'emergenza che riguarda soprattutto
il settore agricolo. Si sta ragionando in sede tecnica – ha ribadito
il ministro – e aspettiamo i dati ufficiali dalla Protezione Civile».
A chi gli chiedeva se si aspettasse una decisione già oggi per
fronteggiare l'allarme siccità, Pecoraro Scanio ha chiarito che «non
c'è nessuna divisione nel governo, siamo tutti d'accordo sulla
necessità di evitare sottovalutazioni e allarmismi».
Nei prossimi giorni il ministero dell'Ambiente presenterà una serie
di proposte tese soprattutto al risparmio idrico, mentre «nella
prossima Finanziaria – ha spiegato Pecoraro Scanio – dovremo fare
sull'acqua un'operazione analoga a quella fatta in questa Finanziaria
sull'energia. Per il riciclo dell'acqua in industria e agricoltura, e
il riutilizzo dell'acqua dei depuratori». Importante, secondo il
ministro, anche «la messa in sicurezza e la risistemazione degli
acquedotti, che è una priorità importante per il Paese».
Intanto, l'allarme per la situazione di carenza idrica non viene solo
dalla pianura padana e dal bacino del Po. «La prossima estate – spiega
il presidente della Regione Claudio Martini – rischia di essere
addirittura peggiore di quella del 2003, che i cittadini si ricordano
bene e che già fu torrida e siccitosa». In Piemonte, nessun problema
ancora per l'acqua potabile, ma vita meno facile invece per il mondo
agricolo dove la carenza di pioggia costringe a frequenti irrigazioni.
L'abbassarsi del livello del fiume Po, oltre a limitare la navigazione
dei battelli nel Torinese, comincia a preoccupare seriamente. Acqua
sempre più ridotta pure negli altri due fiumi torinesi, Dora Riparia e
Stura.
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