Aperto ieri alle porte di Roma il primo store dell'azienda Usa nell'Europa continentale. E guarda a famiglie e giovanissimi
ROMA - In quello stanzone tira aria di community, c'è un bar dove si "servono" consigli pratici ai clienti, c'è uno spazio dedicato ai bimbi, si svolgono seminari per imparare a sfruttare al meglio i software, incontri fra creativi del mondo digitale e, naturalmente, ci sono i prodotti da vendere. Sono i 370 metri quadri dell'Apple store che ieri alle 9 ha aperto i battenti alle porte di Roma, nel centro commerciale di Lunghezza, laddove si incrociano l'autostrada A24 e il Grande raccordo anulare.
E' un modello di negozio "totale" - con l'ambizione di cambiare il tradizionale rapporto con i clienti - quello che la Apple lanciato negli anni finora in Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna e Giappone, cercando dove possibile soluzioni ad effetto come quell'originale cubo di cristallo di 10 metri per lato che campeggia sulla Fifth Avenue a New York. Questo Apple store italiano - inserito in un contesto completamente diverso rispetto al suo omologo di Manhattan - è il primo che la casa della mela morsicata apre nell'Europa continentale. Ed è stata scelta Roma. Le altre capitali europee verranno dopo.
Certo, la scelta di sistemarsi in un grande centro commerciale e quindi lontano dal cuore culturale della capitale ha fatto storcere il naso a qualcuno. Ma al contempo svela la nuova strategia: maggiore attenzione alle famiglie e ai giovanissimi. Spiega Steve Cano, responsabile internazionale degli Apple Store (con quello di Roma ne sono stati aperti 177): "Il nostro obiettivo è raggiungere un pubblico sempre più ampio. Offrendo un ambiente accogliente sia a chi si avvicina al mondo Apple sia a chi è già nostro cliente. Farli sentire sempre a loro agio. Siamo stati i pionieri dello shopping online e il cliente può continuare a comprare in rete ciò che desidera, ma qui potrà orientarsi nella scelta e toccare con mano, oltre a imparare come usare il proprio Mac. Eppoi, questi sono da sempre luoghi di grande creatività. Faccio un esempio: con i nostri software lavorano e producono tanti musicisti e videomaker. Inevitabile che nei nostri spazi si inontrino per condividere, per scambiare esperienze. Noi ospiteremo i loro happening".
Quella che è già la casa dell'iPod e dei Mac (e tra un po' lo sarà anche dell'iPhone), si presenta come da attese, essenziale e costruita con soli tre materiali: vetro, acciaio e legno. Un arredo minimalista del tutto in linea con la "grafica" Apple, 50 computer in rete grazie al wireless libero e 30 iPod che naturalmente si possono provare. E poi il Genius Bar, ovvero quel lungo bancone dove andare con il proprio computer sottobraccio per farsi servire consigli, configurazioni e soluzione dei problemi di ogni genere. Tutto all'istante e gratuito. L'alternativa è il 'Pro Care', servizio acquistabile online che permette di prendere appuntamenti per l'impostazione della macchina, per l'assistenza annuale o anche per corsi e training personalizzati.
L'idea di questo modello di negozio "totale" nasce dalla spinta innovativa dell'azienda di Steve Jobs. E da una considerazione su tutte: i modelli di store tradizionali non funzionano perché il computer si è ormai trasformato: non è più inizio e fine di tutto ma è diventato, grazie a internet, una vera e propria stazione di smistamento di immagini, firmati, musica, informazioni multimediali tout-court. Alla Apple hanno compreso che bisognava puntare su questo filosofia. E l'hannno tradotta in una struttura di vendita. Insolita, visto che sin dai primi store lo spazio per ciò che i prodotti creano è di stato molto superiore a quello riservato agli stessi prodotti. Ma dal ritorno di immagine - oltre che di soldi - innegabile, considerando che la Apple è stata inserita tra le 10 "Most Admired Companies" dalla rivista americana Fortune e che oltre 200 milioni di persone in tre continenti hanno visitato i negozi della mela da maggio 2001.
Origine: Repubblica
E' un modello di negozio "totale" - con l'ambizione di cambiare il tradizionale rapporto con i clienti - quello che la Apple lanciato negli anni finora in Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna e Giappone, cercando dove possibile soluzioni ad effetto come quell'originale cubo di cristallo di 10 metri per lato che campeggia sulla Fifth Avenue a New York. Questo Apple store italiano - inserito in un contesto completamente diverso rispetto al suo omologo di Manhattan - è il primo che la casa della mela morsicata apre nell'Europa continentale. Ed è stata scelta Roma. Le altre capitali europee verranno dopo.
Certo, la scelta di sistemarsi in un grande centro commerciale e quindi lontano dal cuore culturale della capitale ha fatto storcere il naso a qualcuno. Ma al contempo svela la nuova strategia: maggiore attenzione alle famiglie e ai giovanissimi. Spiega Steve Cano, responsabile internazionale degli Apple Store (con quello di Roma ne sono stati aperti 177): "Il nostro obiettivo è raggiungere un pubblico sempre più ampio. Offrendo un ambiente accogliente sia a chi si avvicina al mondo Apple sia a chi è già nostro cliente. Farli sentire sempre a loro agio. Siamo stati i pionieri dello shopping online e il cliente può continuare a comprare in rete ciò che desidera, ma qui potrà orientarsi nella scelta e toccare con mano, oltre a imparare come usare il proprio Mac. Eppoi, questi sono da sempre luoghi di grande creatività. Faccio un esempio: con i nostri software lavorano e producono tanti musicisti e videomaker. Inevitabile che nei nostri spazi si inontrino per condividere, per scambiare esperienze. Noi ospiteremo i loro happening".
Quella che è già la casa dell'iPod e dei Mac (e tra un po' lo sarà anche dell'iPhone), si presenta come da attese, essenziale e costruita con soli tre materiali: vetro, acciaio e legno. Un arredo minimalista del tutto in linea con la "grafica" Apple, 50 computer in rete grazie al wireless libero e 30 iPod che naturalmente si possono provare. E poi il Genius Bar, ovvero quel lungo bancone dove andare con il proprio computer sottobraccio per farsi servire consigli, configurazioni e soluzione dei problemi di ogni genere. Tutto all'istante e gratuito. L'alternativa è il 'Pro Care', servizio acquistabile online che permette di prendere appuntamenti per l'impostazione della macchina, per l'assistenza annuale o anche per corsi e training personalizzati.
L'idea di questo modello di negozio "totale" nasce dalla spinta innovativa dell'azienda di Steve Jobs. E da una considerazione su tutte: i modelli di store tradizionali non funzionano perché il computer si è ormai trasformato: non è più inizio e fine di tutto ma è diventato, grazie a internet, una vera e propria stazione di smistamento di immagini, firmati, musica, informazioni multimediali tout-court. Alla Apple hanno compreso che bisognava puntare su questo filosofia. E l'hannno tradotta in una struttura di vendita. Insolita, visto che sin dai primi store lo spazio per ciò che i prodotti creano è di stato molto superiore a quello riservato agli stessi prodotti. Ma dal ritorno di immagine - oltre che di soldi - innegabile, considerando che la Apple è stata inserita tra le 10 "Most Admired Companies" dalla rivista americana Fortune e che oltre 200 milioni di persone in tre continenti hanno visitato i negozi della mela da maggio 2001.
Origine: Repubblica
Nessun commento:
Posta un commento