Guido Barbera, rieletto all'unanimità presidente del Coordinamento: "La solidarietà non deve avere ne barriere ne limiti geografici. Siamo di fronte ad una sicurezza e ad una giustizia di classe, dove la parola legalità è divenuta mera difesa degli interessi di chi sta bene. La politica deve mantenere i tempi del rispetto dei diritti fondamentali di tutti gli esseri umani". Entrano nel Cipsi altre 3 nuove organizzazioni, di cui due cooperative sociali. Per una nuova cultura di relazione, dialogo e solidarietà dei popoli.
Roma, 28 maggio 2007 - L'Assemblea nazionale delle 41 associazioni che compongono il CIPSI - coordinamento di iniziative popolari di solidarietà internazionale- riunitasi a Zola Predosa (Bologna) il 26 e 27 maggio ha sottolineato la necessità di "rinascita" della cooperazione internazionale e la necessità di una solidarietà globale, a tutela dei diritti e dei beni comuni di tutti gli esseri umani dei paesi impoveriti del Sud del mondo, come degli emarginati in Italia e nel Nord del mondo.
Guido Barbera, rieletto all'unanimità dall'assemblea dei Soci Presidente del Cipsi per il triennio 2007-2010, al riguardo ha dichiarato: "La solidarietà non deve avere ne barriere ne limiti geografici. Siamo di fronte ad una sicurezza e ad una giustizia di classe, dove la parola legalità è divenuta mera difesa degli interessi di chi sta bene. La politica deve mantenere i tempi del rispetto dei diritti fondamentali di tutti gli esseri umani. Vogliamo denunciare che a Roma, per rispondere alla necessità della sicurezza, stiamo assistendo da tempo, nel silenzio quasi generale, ad una vera e propria deportazione, lontano dalla città, dei gruppi rom. Portati a oltre venti trenta chilometri. Lontani da tutto e da tutti. Con i bambini costretti spesso a fare chilometri e chilometri a piedi per andare a scuola. Importante è "ripulire" la città. Togliere dagli occhi della gente per bene e dei turisti la vergogna della povertà e dell'esclusione. I poveri, la gente che ha problemi non può più stare in città. Ne va dell'estetica. Si deturpa l'arredo urbano. Il tema della sicurezza sta diventando sempre più centrale in questa società che ormai si regge più sulla paura che sull'accoglienza. Tanto da condizionare pesantemente le scelte politiche, che accomunano destra e sinistra e che rischia di fare dei controlli e della repressione, l'elemento centrale della convivenza urbana. Due anni fa è stata fatta una legge che estendeva il concetto di legittima difesa in maniera tale da rasentare la vendetta. Poi, a rendere tutto più drammatico, sono arrivate le "Sante alleanze" di sindaci, che rischiano di trasformarsi in sceriffi, prefetti e polizia. Senza distinzioni: dalla Moratti a Veltroni. Senza che il tema della sicurezza dei cittadini, non possa trovare altra declinazione che quella della repressione".
Nel corso dei lavori l'assemblea del CIPSI - coerentemente con l'impegno alla lotta alla miseria anche nel Nord del mondo - ha accolto l'ingresso di tre nuove organizzazioni:
- Associazione Onlus Funima International di Sant' Elpidio a Mare (AP);
- Cooperativa Sociale Comunità Oasi Onlus, San Giorgio del Sannio (BN);
- Cooperativa sociale Polo Oasi, Roccabascerana (AV), Tel/fax 0825/993520
Per quanto riguarda la solidarietà internazionale Barbera ha dichiarato: "Da decenni siamo schierati in difesa dei diritti fondamentali di ogni essere umano. La miseria in cui milioni di persone sono condannate a vivere, dalla nascita alla morte, è il risultato di una società internazionale che non può essere detta 'civile'. I governi, i poteri finanziari ed economici responsabili di questa violenza continua alla dignità della persona e al diritto essenziale alla vita, sono illegali! Essi operano in violazione di ogni dichiarazione ed impegno assunti a livello di Nazioni Unite. Dopo le promesse servono i fatti. Non si può costruire giustizia, pace, civiltà, senza la partecipazione diretta ed attiva della società civile. E' necessario affrontare l'immigrazione alle origini, risolvendo i problemi di coloro che troppo spesso vedono nella fuga disperata la sola via di uscita alla loro condanna. Investire nel creare posti di lavoro locale e rispetto dei diritti umani, è meno costoso e più efficace del pattugliamento delle coste".
L'Assemblea del CIPSI, consapevole della situazione non facile a livello finanziario ed economico del nostro Paese, ha concluso i lavori con un accorato appello a tutta la società civile a farsi carico unitariamente dei gravi problemi che affliggono oltre l'80% della popolazione mondiale, nei Nord e nei Sud del mondo. Per costruire una nuova cultura di dialogo e solidarietà tra i popoli.
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