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domenica 3 giugno 2007

GDO e TLC: i supermercati scoprono i cellulari Carrefour e Coop nella telefonia mobile

Con i prefissi 3773 e 3311 debuttano a giugno UNOMobile e CoopVoce. Utilizzeranno le reti di Vodafone e di Telecom. Presto debutterà anche Poste italiane




ROMA - Nei prossimi giorni appariranno sui display dei nostri cellulari due nuovi prefissi telefonici: 3773 e 3311. Numeri che segnano l'ingresso della grande distribuzione nel mondo della telefonia come operatori virtuali. UNOMobile del gruppo Carrefour Italia, che sarà operativo a partire dal 7 giugno e CoopVoce, della Coop, operativo da lunedì prossimo. Entrambi non hanno reti proprie, UNOMobile utilizzerà i ripetitori Vodafone, CoopVoce quelli Telecom. Insomma aumenta l'offerta per i circa 14 milioni di utenti che ogni anno cambiano operatore alla ricerca della convenienza. Non a caso i consumatori salutano positivamente queste novità. E già si annunciano nuovi operatori.

L'offerta di UNOMobile. Lo slogan del nuovo operatore è: 0, 12, 18. Il servizio non avrà nessuno scatto alla risposta, 12 centesimi il costo per gli sms, 18 centesimi al minuto il costo della conversazione verso tutti i numeri nazionali fissi e mobili. Il costo delle chiamate all'estero è invece di 0,50 centesimi verso qualsiasi Paese.

Ricariche. Per aderire all'offerta occorre il cosiddetto starter kit: costa 9,90 euro con 4 euro di conversazione gratuita, ma all'attivazione della sim è previsto l'omaggio di 5,90 euro di minuti di conversazione. Le ricariche, con scelta di tagli di 5, 15, 30, 50 euro, saranno disponibili alle casse dei punti di vendita Carrefour, Gs e Dìperdì. Da luglio sarà possibile ricaricare presso il circuito Lottomatica, da settembre via internet e da ottobre, attraverso il circuito ATM Banche Popolari. Il servizio, volutamente, si presenta molto 'basic', ad esempio non dà la possibilità di inviare mms.

L'investimento. Il servizio è gestito da una joint venture costituita nel luglio 2006 tra Carrefour Italia ed Effortel, società di telecomunicazioni belga che fornisce il supporto tecnologico nello sviluppo e la gestione del prodotto. L'investimento totale è di circa 20 milioni di euro.

CoopVoce. Il nuovo servizio viene offerto da Coop agli oltre sei milioni di soci e ai loro familiari, in totale viene stimato un bacino di utenza di circa 18 milioni di potenziali clienti. Le sim si potranno acquistare in oltre 700 punti vendita distribuiti su tutto il territorio nazionale.

Ricariche. Sarà possibile effettuare le ricariche nei punti vendita Coop, agli sportelli bancomat e anche direttamente a casa propria, cliccando sul sito www. coopvoce. it.

Le tariffe. CoopVoce debutta con un'unica tariffa di lancio: 15 centesimi al minuto sia per le telefonate che per gli sms, sia che ci si connetta con un telefono fisso che con un cellulare. In più, chi deciderà di scegliere il nuovo servizio potrà usufruire del 20% in più di traffico gratis ad ogni ricarica. Non sono previsti costi di attivazione. Inoltre viene estesa a CoopVoce la garanzia "Soddisfatti o rimborsati": ovvero la possibilità da parte dell'utente di recedere dal servizio nel caso non sia da questo soddisfatto, ottenendone in cambio il rimborso del traffico residuo. Obiettivo dichiarato: raggiungere in tre anni almeno un milione di consumatori per un giro di affari di circa 200 milioni di euro.

I consumatori. "Noi siamo assolutamente favorevoli all'ingresso sul mercato di nuovi operatori", spiega Antonio Bosco, responsabile settore telecom di Adiconsum. "Anche Poste italiane entrerà nel business della telefonia mobile, ma presto potrebbero essercene degli altri. Tele 2, ad esempio, sta trattando per poter offrire traffico mobile. Più concorrenti ci sono e meglio è - aggiunge Bosco -. La telefonia è una poche voci del paniere Istat che ha contribuito a tenere basso l'aumento della vita. Forse è l'unico settore dove negli ulti anni ci sono state più riduzioni nonostante le tante gabelle".

Eppure in altri ambiti le liberalizzazioni non hanno dato i risultai sperati. Pensiamo alle banche o alle assicurazioni. Secondo Bosco la differenza sta nel fatto che in questo settore "si fanno i conti giornalmente, negli altri casi i conti vengono fatti su base mensile, semestrale o addirittura annua". E cambia anche la tipologia del cliente "che è molto attento. Ci sono giovani e persone che valutano i costi al centesimo. Negli altri settori per pigrizia e perché la concorrenza non ha funzionato bene ci si attarda".

Ma, sullo sfondo, rimangono alcuni problemi. Non sempre, infatti, si riesce a cambiare operatore rapidamente. "I quattro gestori attuali - spiega Bosco -, effettuano fino ad un massimo di 9 mila trasferimenti ogni giorno, un tetto che si sono dati loro in accordo con l'Autorità. Noi siamo contrari. Basti pensare che quando ci sono campagne promozionali, c'è chi aspetta anche 3-4 mesi per il cambio".

L'altra questione, poi, riguarda un problema di trasparenza. Con la portabilità, infatti, si può cambiare operatore senza cambiare numero. Questo significa che non sempre si sa in partenza quello che si spende. "Avevo chiesto all'Autorità di poter avere un suono diverso per capire se sono in linea con un gestore diverso rispetto al mio. Per ora l'unico modo è quello di fare il 456 prima del numero. Forse in futuro ci sarà un sistema diverso, ma per ora si può solo seguire questa procedura".


Origine: Repubblica

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