Internet come una metropolitana
La mappa di 200 siti mondiali
Linee, stazioni e nodi presi in prestito dall'underground di Tokyo
Quattro gli italiani: tra loro, il blog di Grillo e Repubblica.it
Quattro gli italiani: tra loro, il blog di Grillo e Repubblica.it
NAVIGARE sul web - o, piuttosto, andarci in metropolitana. Una mappa dei duecento siti internet più importanti del 2007 è stata disegnata proprio sulla falsariga delle underground delle grandi metropoli. Così, tra linee e coincidenze, stazioni e nodi di scambio, è possibile farsi un'idea di dove va internet e di quali sono le sue tendenze.
Web Trend Map 2.0 è una mappatura, per temi, rilevanza e prospettive di duecento siti mondiali. E' stata disegnata da un gruppo di web designer giapponesi (iA - Information Architects) sul modello della complicata piantina della metro di Tokyo. Un intreccio di righe colorate e fermate che connette e ordina tutto quel che sul web fa la differenza.
Le linee tracciano i diversi canali di sviluppo (il genere) delle famiglie di siti: così, sulla linea rosa di Sharing, condivisione, si trovano il peer-to-peer The Pirate Bay, l'enciclopedia libera Wikipedia e Photolog.com. La linea nera (Main Sites) ospita i siti principali del web - da Google a YouTube, da Msn a Yahoo. Su questa linea, per esempio, con una sola fermata si può viaggiare da Wired (forse la più famosa rivista online) a Flickr, la comunità di condivisione di fotografie.
Le linee vanno dalla tecnologia al knowhow, dai siti che fanno soldi (e sono in maggioranza, fanno notare gli autori della mappatura, giapponesi) alle community come Second Life, che si trova in periferia nonostante il tam tam mediatico che la circonda. E ancora, siti di musica o di cinema, web cinese e portali di informazione. Proprio nel settore News, sulla verde, si piazzano a una fermata di distanza due siti italiani: Repubblica.it e il blog di Beppe Grillo. Gli altri .it presenti sono le versioni italiane di Wikipedia e Google.
Alcune stazioni sono più grandi di altre e incrociano linee diverse: sono le Junctions, i siti che non possono rientrare in una sola categoria ma ne fondono diverse. Così, Google è un main site ma un incrocio di informazione, knowhow e tools (strumenti). Apple e ITunes sono una doppia fermata da ben sette linee: musica, film, design, knowhow, soldi, tecnologia e Insiders, cioè internet che parla (e spiega) di internet.
Viaggiando tra EBay e Skype, tra Myspace e Amazon, per i maggiori siti si incontrano anche due indicatori. Uno è una sorta di meteo che "prevede" il successo nei prossimi mesi del sito. Soli, nuvole e tempeste sono la previsione degli autori: Msn sotto la pioggia (in ribasso dunque), Wikipedia e Wordpress con un futuro luminoso e assolato. L'altro indicatore è formato da due numeri separati da un punto che richiamano la "versione 2.0". E' una sorta di voto di usabilità, ricchezza e multimedialità dei siti, che vanno da uno scarso 0.5 a un futuribile 2.5.
Gli autori di iA fanno notare alcune sovrapposizioni tra la metropolitana virtuale del web e quella reale di Tokyo: Google nelle prime versioni della piantina (nel 2006 era stata fatta su 50 siti) coincideva con Shibuya, un luogo di aggregazione giovanile, e ora si trova a Shinjuku, posto sospetto ma ancora vivibile. A Shibuya invece si è trasferito YouTube. Per Skype, invece, si è dovuto creare una fermata che non esiste.
Al centro della mappa, dove ci sarebbero i giardini dell'Imperatore, la Web Trend Map ci mette You: tu navigatore, tu utente che con la condivisione crei il mondo virtuale di internet. Una mossa simile l'aveva fatta il Time eleggendo You l'uomo dell'anno scorso. Forse un modo per ricordare che, tra pixel e software, la metropolitana la costruisce, in ogni caso, qualcuno in carne e ossa.
Origine: Repubblica
Web Trend Map 2.0 è una mappatura, per temi, rilevanza e prospettive di duecento siti mondiali. E' stata disegnata da un gruppo di web designer giapponesi (iA - Information Architects) sul modello della complicata piantina della metro di Tokyo. Un intreccio di righe colorate e fermate che connette e ordina tutto quel che sul web fa la differenza.
Le linee tracciano i diversi canali di sviluppo (il genere) delle famiglie di siti: così, sulla linea rosa di Sharing, condivisione, si trovano il peer-to-peer The Pirate Bay, l'enciclopedia libera Wikipedia e Photolog.com. La linea nera (Main Sites) ospita i siti principali del web - da Google a YouTube, da Msn a Yahoo. Su questa linea, per esempio, con una sola fermata si può viaggiare da Wired (forse la più famosa rivista online) a Flickr, la comunità di condivisione di fotografie.
Le linee vanno dalla tecnologia al knowhow, dai siti che fanno soldi (e sono in maggioranza, fanno notare gli autori della mappatura, giapponesi) alle community come Second Life, che si trova in periferia nonostante il tam tam mediatico che la circonda. E ancora, siti di musica o di cinema, web cinese e portali di informazione. Proprio nel settore News, sulla verde, si piazzano a una fermata di distanza due siti italiani: Repubblica.it e il blog di Beppe Grillo. Gli altri .it presenti sono le versioni italiane di Wikipedia e Google.
Alcune stazioni sono più grandi di altre e incrociano linee diverse: sono le Junctions, i siti che non possono rientrare in una sola categoria ma ne fondono diverse. Così, Google è un main site ma un incrocio di informazione, knowhow e tools (strumenti). Apple e ITunes sono una doppia fermata da ben sette linee: musica, film, design, knowhow, soldi, tecnologia e Insiders, cioè internet che parla (e spiega) di internet.
Viaggiando tra EBay e Skype, tra Myspace e Amazon, per i maggiori siti si incontrano anche due indicatori. Uno è una sorta di meteo che "prevede" il successo nei prossimi mesi del sito. Soli, nuvole e tempeste sono la previsione degli autori: Msn sotto la pioggia (in ribasso dunque), Wikipedia e Wordpress con un futuro luminoso e assolato. L'altro indicatore è formato da due numeri separati da un punto che richiamano la "versione 2.0". E' una sorta di voto di usabilità, ricchezza e multimedialità dei siti, che vanno da uno scarso 0.5 a un futuribile 2.5.
Gli autori di iA fanno notare alcune sovrapposizioni tra la metropolitana virtuale del web e quella reale di Tokyo: Google nelle prime versioni della piantina (nel 2006 era stata fatta su 50 siti) coincideva con Shibuya, un luogo di aggregazione giovanile, e ora si trova a Shinjuku, posto sospetto ma ancora vivibile. A Shibuya invece si è trasferito YouTube. Per Skype, invece, si è dovuto creare una fermata che non esiste.
Al centro della mappa, dove ci sarebbero i giardini dell'Imperatore, la Web Trend Map ci mette You: tu navigatore, tu utente che con la condivisione crei il mondo virtuale di internet. Una mossa simile l'aveva fatta il Time eleggendo You l'uomo dell'anno scorso. Forse un modo per ricordare che, tra pixel e software, la metropolitana la costruisce, in ogni caso, qualcuno in carne e ossa.
Origine: Repubblica
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