"Borat", ecco le scene censurate in sala e alcuni giornali rifiutano la pubblicità...
Anticipazioni sul dvd del film, nei negozi dai primi di settembre
Ci sono sequenze piccanti, equivoci sui cani e vari altri extra
Il manifesto che mostra con molta evidenza il succinto costume verde del personaggio
giudicato troppo volgare. Commento della 20th Century Fox: "Contenti di far discutere ancora"
di CLAUDIA MORGOGLIONE
Ci sono sequenze piccanti, equivoci sui cani e vari altri extra
Il manifesto che mostra con molta evidenza il succinto costume verde del personaggio
giudicato troppo volgare. Commento della 20th Century Fox: "Contenti di far discutere ancora"
di CLAUDIA MORGOGLIONE
ROMA - Forse è solo una trovata pubblicitaria, un abile espediente di marketing; forse invece è tutto vero, un reale eccesso di zelo moralistico. Fatto sta che il fenomeno Borat colpisce ancora. Continua a far discutere, a suscitare polemiche. Perché a quasi un anno dal suo debutto nei festival internazionali, e cinque mesi dopo l'uscita nelle sale italiane, nel nostro Paese sembra ci sia ancora chi si scandalizza per il look e le frasi celebri del personaggio. O, almeno, è questo che sostiene la casa di distribuzione del film, la 20th Century Fox: la divisione home video della major rivela che la campagna pubblicitaria per l'imminente uscita nazionale del dvd è stata rifiutata da alcuni quotidiani e settimanali.
Motivo del niet: le locandine promozionali, giudicate - evidentemente - esempi troppo perfetti del Borat-style. Così, in uno dei poster respinti al mittente da alcuni giornali, troviamo il giornalista kazako creato e interpretato da Sacha Baron-Cohen col suo solito costumino da mare verde, dalle linee che potremmo definire inguinali-ascellari. Un'immagine accompagnata dalla scritta "Io molto eccito, è arrivato mio dvd". Ma non è tanto la frase, ad aver infastidito. Quanto la foto, che ritrarrebbe le grazie maschili del nostro eroe troppo in evidenza.
E chissà se alla 20th Century Fox davvero non si aspettavano questa bocciatura, o se hanno creato ad arte un'immagine forte per poter provocare polemiche, tirando la volata alle vendite del dvd. Dalla centrale italiana della divisione homevideo, si difendono ricordando che il manifesto è perfettamente coerente col prodotto. Ovvero con la versione su disco del film, in uscita il 6 settembre, il cui pezzo forte sono trenta minuti di contenuti speciali. Ovvero di scene girate, ma "censurate" nel montaggio finale della versione per il grande schermo. Giudicate troppo forti, per il grande pubblico.
E vediamo allora in cosa consistono, queste chicche politicamente scorrette della già scorrettissima pellicola. Tra le sequenze a contenuto sessuale, ce n'è una in cui Borat viene a contatto, in hotel, con un serissimo massaggiatore. Il quale tenta di fare il suo mestiere, esercitandosi sul corpo del reporter kazako. Ma il protagonista, inevitabilmente si eccita, e chiede al povero estetista una prestazione, convinto che si tratti di un professionista del sesso.
Ma non è solo l'erotismo, ad essere finito vittima delle forbici della censura. Ci sono anche altre situazioni giudicate difficilmente digeribili, dal pubblico medio. In un'altra scena, ad esempio, Borat si reca in un canile, informandosi con molta attenzione sugli ospiti a quattro zampe della struttura. Ovviamente, il suo interlocutore pensa che voglia adottare un cane, mentre lo scopo del giornalista kazako è quello di metterlo in casseruola e mangiarlo...
E le citazioni potrebbero continuare. Anche perché, oltre alle sequenze tagliate, nella confezione su disco ci sono anche altri extra. Ad esempio una parte dedicata al Baywatch di Borat (che come quasi tutti sanno nel film si innamora perdutamente di Pamela Anderson, dopo averla vista nei panni ddi sexy-bagnina televisiva); una sezione sul tour promozionale della pellicola; un'altra sul 2028 in Kazakhstan.
E nell'attesa di distribuire il prodotto nei negozi, alla Fox sembrano quasi felici, per il rifiuto della campagna pubblicitaria. "Siamo contenti che anche per l'uscita in dvd Borat riesca a creare dibattito" dichiara Alessandro Caccamo, direttore marketing della divisione homevideo. Anche se, in un'Italia alle prese con scandali e scandaletti di mezza estate - a cominciare dal caso "la squillo, la cocaina e l'onorevole cattolicissimo" - pensare che qualcuno possa davvero scandalizzarsi per il costumino verde di Baron-Cohen fa solo sorridere.
selezione da: Repubblica
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