A cura del Dr. Giuseppe Ruffolo, psichiatra - Nonostante i sali di litio siano impiegati ormai da alcuni decenni nel trattamento del disturbo bipolare, tuttavia i meccanismi attraverso i quali essi contribuiscono al controllo della sintomatologia affettiva sono ancora noti solo in parte.
Recentemente alcuni neuroscienziati della UCLA (University of California, Los Angeles) hanno utilizzato una nuova tecnica di risonanza magnetica che fornisce immagini cerebrali tridimensionali per mappare l’intera superficie cerebrale in soggetti affetti da disturbo bipolare.
Più in particolare, i ricercatori hanno messo a confronto le immagini cerebrali ottenute da 3 gruppi di soggetti, il primo con disturbo bipolare in terapia con sali di litio, il secondo costituito da soggetti sani ed il terzo costituito da pazienti con disturbo bipolare non trattati con litio.
E’ stato così possibile mettere in evidenza che il volume della sostanza grigia cerebrale nei soggetti trattati con sali di litio risultava essere maggiore del 15% rispetto ai gruppi di confronto in aree specificamente dedicate al controllo dell’attenzione e delle emozioni quali le regioni para-limbica e cingolata.
Questi dati suggeriscono dunque che i sali di litio possono funzionare anche attraverso l’incremento della quantità di sostanza grigia in aree cerebrali specifiche.
fonte: Biological Psychiatry, Luglio 2007.
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