Ridotto di Palazzo Medici Riccardi, Via Cavour 3, Firenze
Giovedì 6 settembre 2007 ore 21.00 inaugurazione della mostra
Audioritratto
di Giampiero Poggiali Berlinghieri
Interverranno:
Il Presidente della Provincia di Firenze Matteo Renzi
Il Presidente della Città dell'Arte Roberto Berti
Catalogo Morgana Edizioni
La mostra resterà aperta al pubblico dal 7 settembre al 7 ottobre 2007
Orario 9.00 – 19.00 escluso il mercoledì. Ingresso libero
Per un artista è naturale dipingere se stesso. Le proprie idee sull'arte e sul mondo. La propria figura riflessa in uno specchio, o nel caleidoscopio dell'esistenza; oppure riconoscibile in un frammento del vissuto. E i propri incubi e sogni, aspirazioni, passioni, ossessioni… Ogni artista tende a costruire la propria immagine in termini figurativi ed emblematici, nella vita e nel sistema dell'arte. Talvolta quando dipinge un autoritratto si idealizza e sogna di poter creare la sua icona per l'immortalità.
Poggiali Berlinghieri ha realizzato ritratti / autoritratti dal 1960 a oggi ma, al celebrativo egli ha preferito l'ironico, alla satira il gioco, al pittorico il polimaterico, alla Nuova Figurazione il New Dada (quello meccanicistico di Baj più che del Nouveau Réalisme)… E così al verosimile il virtuale, alla fissità istantanea la dinamica interattiva.
Scrive Alessandro Vezzosi nell'introduzione al catalogo: "Io, oggi guardo insistentemente il totem di questo "Audioritratto". Con il passare dei minuti e con il variare degli stati d'animo, sorrido, sospiro, socchiudo gli occhi, torno a sorridere, stringo lo sguardo sull'immagine che fugge veloce… E tento di ridecifrare, come in uno specchio invisibile, la mia voce. Sono entrato nell'opera, nell'"Audioritratto", con tutti i timori, le curiosità, le suggestioni. E ora gioco, a inseguire l'immagine nel florilegio di un'antologia critica, a riflettere sul senso e i significati, ritagliando o parafrasando i pensieri che hanno accompagnato il percorso e il ritratto di Poggiali Berlinghieri.
Valerio Dehò ha analizzato quel suo coltivare "l'aspetto ludico e divertente della società elettronica… Le sue opere multimediali e interattive vogliono sorprendere e interessare senza perdere l'aspetto di giocattolo sofisticato e intelligente". E così "la loro anima è pittorica così come i vestiti sono di legno e vetro, materiali che più tradizionali non potrebbero essere".
Lo sottolinea anche Carlo Sisi: "Le materie sono quelle dell'artigiano e le figure che esse esprimono sembrano appartenere a una fiaba domestica e però, a differenza di come capita nelle favole, sempre animate da una gioia candida e coinvolgente che non esclude interrogativi sull'identità e sulla genesi di quelle 'macchine celibi' rievocate con intenzionale ingenuità da lontani sedimenti delle avanguardie". Giustamente riferendosi ai complessi plastici di Depero e al progetto futurista di "ricostruire l'universo rallegrandolo… con creature polimateriche dotate di movimento a velocità variabile, capaci di scomporsi e di trasformarsi e anche di produrre armonie paradossali e rumori".
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