Pagine trascendentali
Mostra di opere di Tobia Ravà
VIIIa Giornata Europea della Cultura Ebraica
domenica 2 settembre 2007
ore 9.45 Museo Ebraico, via Valdonica 1/5
In collaborazione con
Unione Comunità Ebraiche Italiane,
Assessorato alla Cultura del Comune di Bologna
Quartiere San Vitale del Comune di Bologna
Con i patrocini di
Comune di Bologna, Provincia di Bologna, Regione Emilia-Romagna
Tobia Ravà, artista di origine ebraica conosciuto e stimato sia a livello nazionale sia internazionale, dopo aver sperimentato molti percorsi creativi inerenti al rapporto arte e scienza, dal 1998 ha avviato una ricerca legata alle correnti mistiche dell'ebraismo: dalla kabbalah al chassidismo, proponendo un nuovo approccio simbolico attraverso le infinite possibilità combinatorie dei numeri. La logica letterale e matematica, che sottende le opere di Ravà, è intesa come codice genetico e raccoglie elementi sia filosofici sia linguistici che vanno a costituire una sorta di magma pittorico fatto di lettere e numeri, che si cristallizzano sulla superficie "grandangolata" di vedute di canali e boschi.
Le opere più recenti riportano elementi archetipali della cultura ebraica e si sviluppano attraverso sequenze numeriche riferite ad un linguaggio cosmologico universale, poiché attraverso i concetti base della kabbalah ("tradizione" e anche "ricezione", indica la tradizione mistica del pensiero ebraico), si può arrivare ad un percorso etico-filosofico, legato al pensiero di Itzachq Luria, al contempo antichissimo e moderno.
Se gli artisti rinascimentali cercavano la bellezza ideale nelle geometrie attraverso i rapporti numerici per raggiungere equilibrio ed armonia, misura e ordine, Tobia Ravà sviluppa un percorso simbolico a rebus costruito su piani di lettura diversi attraverso la ghematrià ("gimatreya"), criterio di permutazione delle lettere in numeri in uso fin dall'antichità nell'alfabeto ebraico, secondo cui ad ogni lettera corrisponde un numero, così ogni successione alfabetica può considerarsi una somma aritmetica. L'artista ricrea i luoghi del reale servendosi di un linguaggio codificato riferito ai numeri relativi alla traslitterazione ghematrica delle 22 lettere che compongono l'alfabeto ebraico, che hanno appunto un significato etico, spirituale e numerologico, metafora di una disgregazione attraverso le scintille di un Big Bang ancestrale.
La mostra sarà aperta fino al 4 novembre ed è inserita nel programma Arte Libro - Festival del libro d'Arte, all'interno del quale l'artista terrà una conferenza domenica 23 settembre presso il Museo Ebraico di Bologna per informazioni 051/2911280, e-mail info@museoebraicobo.it www.museoebraico.it
Pagine
▼
Nessun commento:
Posta un commento