"Circa un anno fa ero Direttore artistico dello storico Festival del Benevento città e spettacolo e durante una conferenza stampa attivando una riflessione sulla giustizia feci riferimento alla parzialità di certa stampa beneventana e che mi pareva curioso che nessun giornale di Benevento avesse dato notizia della partecipazione di Clemente Mastella al matrimonio di Francesco Campanella, mafioso pentito che aveva fornito una carta d'identità falsa a Provenzano. SI trattava di rapporti tra cultura e potere. Chi partecipa ai matrimoni dei mafiosi non ha tempo per leggere Proust o Beckett o per misurarsi con analisi culturali di alto livello - ha affermato ad Ecoradio Ruggero Cappuccio scrittore e regista intervenendo sulla libertà di pensiero e l'informazione - Mastella mi ha querelato, dicendo che lo avevo definito mafioso cosa che non avevo mai fatto".
Il PM ha ritenuto infondato il procedimento che comunque continua e Cappuccio ha così concluso "L'Italia è fatta di infiniti centri dove regna una trasversalità e chi ha votato per il sindaco vincitore gode di privilegi grazie ad una falange che esercita un piccolo potere locale. Una vera Italia feudale".
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