Il suo uso risale ad epoche remote: gli antichi Romani per celare la loro comunicazione scrivevano fra le linee utilizzando un inchiostro invisibile fatto con sostanze naturali, quali il succo di limone, il latte o l'urina.
Tecnicamente si basa sulla particolare reazione al calore di alcuni elementi chimici presenti in prodotti di uso quotidiano e facilmente reperibili quali limone, aceto, etc.. Per attuarla basta intingere un arnese appuntito dentro un po' di succo di limone e scrivere con esso su un foglio di carta. Quando il foglio si asciugherà, la scritta sarà completamente invisibile.
Quello che si vedrà sarà un foglio completamente bianco, senza tracce o segni di scrittura. Per poterla leggere è sufficiente passare più volte lentamente la fiamma della candela o dell'accendino sotto il foglio evitando di bruciarlo e la frase, che precedentemente era stata scritta, "magicamente" comparirà.
Quello che si vedrà sarà un foglio completamente bianco, senza tracce o segni di scrittura. Per poterla leggere è sufficiente passare più volte lentamente la fiamma della candela o dell'accendino sotto il foglio evitando di bruciarlo e la frase, che precedentemente era stata scritta, "magicamente" comparirà.
Al giorno d'oggi dunque quando si fa riferimento al suo uso si pensa a qualcosa di buffo e inusuale, un trucco per organizzare improbabili giochi di prestigio, ma nella realtà anche la scrittura simpatica ha giocato un ruolo importante nella storia della steganografia.
Uno straordinario libro, dal titolo "La steganografia da Erodoto a Bin Laden " ripercorre in maniera intrigante tutte le tecniche di scritture segrete utilizzate nel corso della storia sino alle tecniche moderne di steganografia utilizzate dai terroristi di Al-Qaeda ed è già un successo editoriale grazie al passaparola di Internet.
Maggiori informazioni possono essere reperite su
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Postato da Redazione del CorrieredelWeb.it su IL COMUNICATO STAMPA
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