Jet-Lag: "Cambiando il ciclo del sonno si altera la produzione di tre ormoni". Nella notte tra sabato e domenica lancette indietro di un'ora
ROMA - Volenti o nolenti, nella notte tra sabato e domenica prossimi, tra il 27 e 28 ottobre, dovremo allungare le ore di sonno. E' la notte del ritorno all'ora solare e le lancette si dovranno portare indietro di un'ora. Il cambiamento sarà accettato più volentieri rispetto al passaggio all'ora legale, quando invece un'ora di sonno ci venne tolta. Ma in realtà in entrambi i casi l'organismo umano ne risente più o meno profondamente.
A sostenerlo è una ricerca effettuata da Derk Jan Dijk, direttore del Sleep Centre presso l'Università del Surrey, in Gran Bretagna, i cui risultati sono stati riportati ieri sulle pagine del quotidiano inglese Guardian: "Lo spostamento orario agisce negativamente sia su chi preferisce andare a letto tardi la sera e alzarsi tardi al mattino, sia su chi predilige alzarsi presto al mattino andando a letto presto la sera. E questo perché i primi tenderanno a coricarsi più tardi, perché il sonno arriverà dopo, ma dal lunedì lavorativo successivo al cambiamento non potranno aggiungere un'ora di sonno al mattino e così la perderanno. I secondi invece, si sveglieranno prima al mattino e per loro sarà poi piuttosto difficile riaddormentarsi per una sola ora".
Eppure anche quando si cambia improvvisamente fuso orario, come conseguenza di un volo aereo, ci si trova a cambiare l'ora alla quale si è abituati a coriscarsi. "Ma la situazione è diversa dal jet-lag - risponde Dijk - perché in questo caso l'organismo tende facilmente a trovare un equilibrio con l'andamento astronomico della nuova località, mentre con le variazioni d'ora legale e solare l'ambiente non muta, solo l'organismo è costretto a cambiare il proprio ritmo". Il corpo umano non riceve dall'esterno segnali che qualcosa è cambiato, mentre deve forzatamente cambiare certi comportamenti abitudinari.
"Con la crescita l'organismo dell'uomo crea un orologio biologico interno che ci dice quando è ora di svegliarsi o di andare a dormire. Le variazioni d'orario sfasano violentemente tale orologio", spiega Dijk. L'orologio biologico è guidato da tre elementi fondamentali. Il primo è il ritmo della melatonina, un ormone prodotto durante la notte che regola i cicli di sveglia. Il secondo è il ritmo del cortisolo, un ormone che, tra l'altro, è implicato nella regolazione della pressione sanguigna, che è più elevata al mattino e cala la sera. Il terzo componente è la temperatura corporea che scende ai livelli minimi circa 4 ore dopo che ci si è addormentati. Alterando forzatamente il ciclo del sonno si altera la produzione di tali ormoni.
Il problema si ripercuote ancor più sui bambini che devono adattarsi seguendo i ritmi degli adulti. E che proprio quando si sono adattati pienamente al nuovo ritmo lo devono di nuovo cambiare improvvisamente.
Origine: Repubblica
A sostenerlo è una ricerca effettuata da Derk Jan Dijk, direttore del Sleep Centre presso l'Università del Surrey, in Gran Bretagna, i cui risultati sono stati riportati ieri sulle pagine del quotidiano inglese Guardian: "Lo spostamento orario agisce negativamente sia su chi preferisce andare a letto tardi la sera e alzarsi tardi al mattino, sia su chi predilige alzarsi presto al mattino andando a letto presto la sera. E questo perché i primi tenderanno a coricarsi più tardi, perché il sonno arriverà dopo, ma dal lunedì lavorativo successivo al cambiamento non potranno aggiungere un'ora di sonno al mattino e così la perderanno. I secondi invece, si sveglieranno prima al mattino e per loro sarà poi piuttosto difficile riaddormentarsi per una sola ora".
Eppure anche quando si cambia improvvisamente fuso orario, come conseguenza di un volo aereo, ci si trova a cambiare l'ora alla quale si è abituati a coriscarsi. "Ma la situazione è diversa dal jet-lag - risponde Dijk - perché in questo caso l'organismo tende facilmente a trovare un equilibrio con l'andamento astronomico della nuova località, mentre con le variazioni d'ora legale e solare l'ambiente non muta, solo l'organismo è costretto a cambiare il proprio ritmo". Il corpo umano non riceve dall'esterno segnali che qualcosa è cambiato, mentre deve forzatamente cambiare certi comportamenti abitudinari.
"Con la crescita l'organismo dell'uomo crea un orologio biologico interno che ci dice quando è ora di svegliarsi o di andare a dormire. Le variazioni d'orario sfasano violentemente tale orologio", spiega Dijk. L'orologio biologico è guidato da tre elementi fondamentali. Il primo è il ritmo della melatonina, un ormone prodotto durante la notte che regola i cicli di sveglia. Il secondo è il ritmo del cortisolo, un ormone che, tra l'altro, è implicato nella regolazione della pressione sanguigna, che è più elevata al mattino e cala la sera. Il terzo componente è la temperatura corporea che scende ai livelli minimi circa 4 ore dopo che ci si è addormentati. Alterando forzatamente il ciclo del sonno si altera la produzione di tali ormoni.
Il problema si ripercuote ancor più sui bambini che devono adattarsi seguendo i ritmi degli adulti. E che proprio quando si sono adattati pienamente al nuovo ritmo lo devono di nuovo cambiare improvvisamente.
Origine: Repubblica
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