Nasce il sito della Biblioteca Digitale: disponibili in rete oltre 50mila documenti per un totale di oltre 9 milioni di immagini. Un patrimonio immenso in forma digitale, con percorsi interattivi e multimediali
Repubblica - Un mare di libri navigabile online. Testi, manoscritti rari, documenti ma anche foto, carte, file audio, immagini: l'immenso patrimonio bibliografico italiano sbarca in rete con il neonato sito della Biblioteca Digitale Italiana, presentato oggi all'Accademia dei Lincei. Una porta virtuale che si apre su un universo fra i più ricchi del mondo, ma finora non valorizzato né organizzato per poter essere usato e tutelato in modo ottimale, e che diventa ora accessibile anche ad un pubblico molto più ampio di quello accademico-specialistico, grazie al web.
L'impresa è stata voluta dal Ministero per i Beni e le attività culturali, in collaborazione con l' Accademia dei Lincei e oggi arrivano i risultati di sei anni di lavoro intenso, svolto dalla Direzione generale per i beni librari e gli Istituti culturali , in linea con la sfida europea di aumentare in rete la disponibilità di opere rare e strumenti di consultazione.
GUARDA LE IMMAGINI
Diventano quindi accessibili sul web oltre 50mila documenti e oltre 9 milioni di immagini organizzati per tre principali aree tematiche: musicale, storico-letteraria e scientifica. Un primo passo per allinearsi con realtà analoghe a livello europeo, rispetto alle quali partiamo in ritardo.
L'idea nasce nel 2001 ed è stata seguita passo per passo da un Comitato guida diretto dal filosofo Tullio Gregory. Con uno sforzo capillare, cui partecipano istituti statali, enti locali, università, enti privati e istituti di ricerca coordinati dall'Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane, cui sono stati destinati finora circa 18 milioni di euro. Perché i tesori della storia culturale italiana - che, come ricorda Andrea Marcucci, sottosegretario di Stato presso il MiBAC, da sola vale il 55-60 per cento del patrimonio culturale mondiale - sono sparsi e in piccole realtà si custodiscono gioielli di grande valore che rimangono inaccessibili ai più. Attraverso la BDI si accede anche a "CulturaItalia", il portale della cultura italiana, ed alla Biblioteca Digitale Europea, il cui obiettivo è rafforzare l'identità dell'Europa attraverso il suo patrimonio culturale.
"Siamo partiti tardi e da una situazione quasi tragica e di arretratezza anche concettuale rispetto ad altri paesi" ammette Luciano Scala, direttore generale per i Beni librari e Istituti Culturali del MiBAC. Le prime ricognizioni hanno mostrato "un quadro desolante, frammentario e disomogeneo". E' stato necessario partire, quindi, con un programma di digitalizzazione unitario, in linea con quelli usati a livello internazionale, e si sono privilegiate per prime opere rare, di particolare interesse. Altro criterio chiave del progetto: mettere online solo corpi completi per avere progetti conclusi e non lasciati a metà.
Ecco quindi che in rete sono arrivati i cataloghi storici delle biblioteche italiane, unici in Europa, quelli delle biblioteche medievali, incunaboli in volgare, gli "scrittori d'Italia" della collezione Laterza, i principali periodici pre-risorgimentali di cui sono state interamente ricostruite 67 collane. O ancora la biblioteca digitale della Scuola Galileiana, quella della prima accademia dei Lincei, il mare magnum della Marucelliana di Firenze, i plutei della Medicea Laurenziana, culla e summa della cultura umanistica. Tutto consultabile, scaricabile, fruibile in modo interattivo.
Qualche esempio del "tesoro"? Testi scientifici rari come il "Compasso" di Galileo, a fianco del quale appaiono in un'unica schermata risorse correlate, le informazioni sul testo, metadati, opzioni di ricerca e un interattivo che mostra come funziona il compasso. O il percorso interattivo sui luoghi di Leonardo in Toscana, con la google map che si innesta sulla cartografia autografa. Ancora, le condanne del tribunale dell'Inquisizione di Campanella e Copernico, l'audio con i versi di Martinetti letti dall'autore.
Per Tullio Gregory "è una delle più importanti realizzazioni del Ministero dei Beni culturali", che offre una serie infinita di possibilità. Nasce dall'amore per i libri, come ricorda il professor Giovanni Conso, presidente dell'Accademia dei Lincei, ma offre diversi vantaggi: oltre ad aumentare in modo esponenziale l'accessibilità dei testi, garantisce la conservazione di un patrimonio che in alcuni casi rischia di andare perso o rimanere sepolto.
In più la rete abbatte barriere e gioca a favore dei non specialisti. Per questo è necessario, e gli esperti lo sanno bene, rendere tutto appetibile, "narrare" anche all'interno di un sito, che deve "ispirare, trasformarsi in qualcosa di vivo, diventare uno stimolo per scoprire di più e intrattenere" spiega Andrea Granelli, consigliere del ministero per i Beni culturali. E far navigare in quel patrimonio anche la "generazione del pollice", più abituata a maneggiare tastiere e telefonini, che non pagine di libri, meno che mai manoscritti antichi.
L'impresa è stata voluta dal Ministero per i Beni e le attività culturali, in collaborazione con l' Accademia dei Lincei e oggi arrivano i risultati di sei anni di lavoro intenso, svolto dalla Direzione generale per i beni librari e gli Istituti culturali , in linea con la sfida europea di aumentare in rete la disponibilità di opere rare e strumenti di consultazione.
GUARDA LE IMMAGINI
Diventano quindi accessibili sul web oltre 50mila documenti e oltre 9 milioni di immagini organizzati per tre principali aree tematiche: musicale, storico-letteraria e scientifica. Un primo passo per allinearsi con realtà analoghe a livello europeo, rispetto alle quali partiamo in ritardo.
L'idea nasce nel 2001 ed è stata seguita passo per passo da un Comitato guida diretto dal filosofo Tullio Gregory. Con uno sforzo capillare, cui partecipano istituti statali, enti locali, università, enti privati e istituti di ricerca coordinati dall'Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane, cui sono stati destinati finora circa 18 milioni di euro. Perché i tesori della storia culturale italiana - che, come ricorda Andrea Marcucci, sottosegretario di Stato presso il MiBAC, da sola vale il 55-60 per cento del patrimonio culturale mondiale - sono sparsi e in piccole realtà si custodiscono gioielli di grande valore che rimangono inaccessibili ai più. Attraverso la BDI si accede anche a "CulturaItalia", il portale della cultura italiana, ed alla Biblioteca Digitale Europea, il cui obiettivo è rafforzare l'identità dell'Europa attraverso il suo patrimonio culturale.
"Siamo partiti tardi e da una situazione quasi tragica e di arretratezza anche concettuale rispetto ad altri paesi" ammette Luciano Scala, direttore generale per i Beni librari e Istituti Culturali del MiBAC. Le prime ricognizioni hanno mostrato "un quadro desolante, frammentario e disomogeneo". E' stato necessario partire, quindi, con un programma di digitalizzazione unitario, in linea con quelli usati a livello internazionale, e si sono privilegiate per prime opere rare, di particolare interesse. Altro criterio chiave del progetto: mettere online solo corpi completi per avere progetti conclusi e non lasciati a metà.
Ecco quindi che in rete sono arrivati i cataloghi storici delle biblioteche italiane, unici in Europa, quelli delle biblioteche medievali, incunaboli in volgare, gli "scrittori d'Italia" della collezione Laterza, i principali periodici pre-risorgimentali di cui sono state interamente ricostruite 67 collane. O ancora la biblioteca digitale della Scuola Galileiana, quella della prima accademia dei Lincei, il mare magnum della Marucelliana di Firenze, i plutei della Medicea Laurenziana, culla e summa della cultura umanistica. Tutto consultabile, scaricabile, fruibile in modo interattivo.
Qualche esempio del "tesoro"? Testi scientifici rari come il "Compasso" di Galileo, a fianco del quale appaiono in un'unica schermata risorse correlate, le informazioni sul testo, metadati, opzioni di ricerca e un interattivo che mostra come funziona il compasso. O il percorso interattivo sui luoghi di Leonardo in Toscana, con la google map che si innesta sulla cartografia autografa. Ancora, le condanne del tribunale dell'Inquisizione di Campanella e Copernico, l'audio con i versi di Martinetti letti dall'autore.
Per Tullio Gregory "è una delle più importanti realizzazioni del Ministero dei Beni culturali", che offre una serie infinita di possibilità. Nasce dall'amore per i libri, come ricorda il professor Giovanni Conso, presidente dell'Accademia dei Lincei, ma offre diversi vantaggi: oltre ad aumentare in modo esponenziale l'accessibilità dei testi, garantisce la conservazione di un patrimonio che in alcuni casi rischia di andare perso o rimanere sepolto.
In più la rete abbatte barriere e gioca a favore dei non specialisti. Per questo è necessario, e gli esperti lo sanno bene, rendere tutto appetibile, "narrare" anche all'interno di un sito, che deve "ispirare, trasformarsi in qualcosa di vivo, diventare uno stimolo per scoprire di più e intrattenere" spiega Andrea Granelli, consigliere del ministero per i Beni culturali. E far navigare in quel patrimonio anche la "generazione del pollice", più abituata a maneggiare tastiere e telefonini, che non pagine di libri, meno che mai manoscritti antichi.
Nessun commento:
Posta un commento