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domenica 30 dicembre 2007

Scandalo consumi auto: insorgono i blogger

"Scandalo consumi auto"

insorge il popolo dei blog

Seicento commenti, pioggia di mail: gli automobilisti scendono in piazza, sia pure in modo virtuale, per attaccare, più o meno in coro, le case automobilistiche

di VINCENZO BORGOMEO


IL BLOG SULLO SCANDALO CONSUMI AUTO

Confronto consumi veri-dichiarati

( Repubblica) Seicento messaggi nel blog, mail spedite un po' ovunque (a proposito, l'indirizzo giusto è motori@repubblica.it...): espolde l'amarezza dei nostri lettori sullo scandalo dei consumi appena denunciato da AutoBild-AutoOggi e poi da Quattroruote con un'approfondita inchiesta.

Dalla ricerca della rivista emergono dati allarmanti: basti dire che l'auto più "virtuosa" (la Toyota Rav 4 D-4D) beve il 17% in più di quanto dovrebbe. E che la peggiore (la Bmw 118d) arriva al 47%, passando per il 30% della Citroen C1, il 37% della Fiat 500 e il 34% della Volkswagen Passat Tdi. Insomma ce n'è per tutti (l'elenco completo è in queste pagine)

Il tema è caldo: l'enorme differenza fra i consumi dichiarati e quelli reali fa discutere e agita gli animi. In molti denunciano il malfunzionamento del computer di bordo, c'è chi vorrebbe - e sono tanti - fare causa alle case automobilistiche - e chi se la prende con la regina delle basse emissioni e dei consumi, la Toyota Prius. Probabilmente giusto per colpire un simbolo.

Il popolo del blog, dicevamo, è insorto: e se qualcuno loda i vecchi carburatori doppio corpo dell'Alfa c'è chi ipotizza imbrogli anche in fase di controllo. Molti, comunque, accusano Quattroruote di essersi accorto solo ora di una situazione sotto gli occhi di tutti.

"Vero - spiega Mauro Tedeschini, direttore di Quattroruote - ma una cosa è verificare il singolo consumo di un modello, altro è avere i dati, inoppugnabili, per accusare le case automobilistiche nel loro complesso. Per questo abbiamo voluto avere un data base storico ampio, da 3000 prove su strada. Ma il punto è un altro - continua Tedeschini - perché il fatto che questa differenza fra consumi reali e quelli dichiarati riguardi tutte le marche, significa che il problema è nel sistema".

Il riferimento va alle assurde norme di omologazione che prevedono la misurazione dei consumi simulando il viaggio su speciali rulli: si mette la macchina in questo gigantesco computer per 1.180 secondi, circa 20 minuti: per 780 secondi si misura il consumo nel percorso urbano, per 400 quello di un viaggio extraurbano; per un tempo massimo di 10 secondi si raggiunge invece la velocità di 120 chilometri orari. Il tutto con una vettura scarica, completamente priva di accessori, con condizionatore spento e senza accelerazioni.

Insomma una follia, che però dal punto di vista legale rende inattaccabili le case automobilistiche: loro rispettano la legge. Dal punto di vista etico, invece, è una debacle. E non è un caso che l'associazione consumatori abbia appena denunciato all'Antitrust - per pubblicità ingannevole - le stesse case automobilistiche.

Ma c'è - se possibile - dell'altro: ai consumi sono legate le emissioni inquinanti e, di conseguenza, queste enormi differenze fra i dati dichiarati e quelli reali rischiano di comportarsi come una bomba atomica nella delicata trattativa fra la Ue e le case automobilistiche sui limiti di CO2 da rispettare: difficile parlare di limiti se gli arbitri hanno in mano un regolamento, gli automobilisti un altro...



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