Verrà presentato venerdì 7 dicembre, presso il Castello di Udine, il volume dedicato ad Aldo Rizzi (Udine, 14 gennaio 1927-22 ottobre 1996) storico dell’arte di fama internazionale e direttore dei Civici Musei di Storia e Arte di Udine, pubblicato a cura Giuseppe Maria Pilo, Laura De Rossi e Isabella Reale nella collana Quaderni n. 12 della Rivista e Collezione di Storia e tutela dei Beni Culturali diretta da Giuseppe Maria Pilo ARTE|Documento|. La pubblicazione ricca di settanta contributi scientifici di studiosi da tutto il mondo per un totale di 550 pagine, è stata resa possibile grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, e vede il patrocinio della Ragione Autonoma Friuli Venezia Giulia, della Provincia di Udine e del Comune di Udine.
Alla presentazione interverranno il Sindaco di Udine Sergio Cecotti, il Presidente della Fondazione CRUP Silvano Antonini Canterin e i conservatori dei Civici Musei di Storia e Arte di Udine, Maurizio Buora, Cristina Donazzolo, Isabella Reale e Tiziana Ribezzi.
Aldo Rizzi fu direttore dei Civici Musei di Storia e Arte di Udine per quasi un trentennio, dal 1958 al 1985. Fu un direttore di museo, nel senso più “moderno” e completo. La sua vita e la sua attività di studioso e promotore di cultura seppero fare del Museo un fulcro di riferimento e un volano per un momento fra i più intensi e proficui della vita culturale del Friuli, e non solo: la valorizzazione, e spesso la riscoperta, di tanti protagonisti dell’arte nativi del Friuli o ivi operanti che hanno scritto pagine importanti di storia fra Venezia e l’Europa, individuate in un ottica sempre aperta al confronto nella sua dimensione più ampia e in stretta sintonia con l’avanzare degli studi e delle ricerche nelle principali istituzioni museali e universitarie. Il recupero alla conoscenza di artisti come Grassi, Bombelli, Carneo, Carlevarijs, Bison, oggi a tutti noti ma allora sconosciuti ai più, è fra i suoi molti meriti.
L’incontro con lo stesso Tiepolo, che dipinse nell’Arcivescovado udinese i suoi primi capolavori, condusse Rizzi a dar vita alla spettacolare rassegna allestita nel 1971 nella Villa Manin di Passariano. La mostra del Tiepolo fu il momento culminante di un costante, serrato lavoro di indagine sul campo che Rizzi realizzò ponendo al centro della sua azione il Museo e il suo territorio, concepito come una struttura aperta e dinamica, conquistando per i Musei udinesi un ruolo centrale per la documentazione sull’arte antica e moderna, inventandosi e affiancandogli uno strumento agile quali le Biennali d’Arte Antica, con una lungimiranza e una capacità manageriale ante litteram che costituisce un modello insuperabile di efficienza e validità culturale.
La Villa Manin di Passariano, da Rizzi contestualmente recuperata e tenuta a battesimo quale sede espositiva regionale e internazionale è un'altra sua creatura. Ma non meno benemerito è stato il suo impegno per l’arte contemporanea, impostando la nuova sede della Galleria d’Arte Moderna di Udine e prendendo parte attiva all’acquisizione della collezione Astaldi.
Molti aspetti della personalità di Aldo Rizzi promotore di cultura sono messi in luce in questo volume dalla nutrita serie di “Testimonianze” di collaboratori, colleghi, estimatori.
Seguono alcune libere “Interpretazioni”; e quindi in una ricca sequenza di “Saggi” critici, che spaziano dall’”Archeologia e Storia dell’arte antica” alla “Storia dell’arte medievale, moderna e contemporanea”, integrata da interventi di “Museologia e Museografia”, in omaggio mirato alla lunga, intensa esperienza di Aldo Rizzi direttore di museo, esempio alle giovani generazioni che si affacciano a questo nobile impegno.
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