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sabato 2 febbraio 2008

Montezemolo: senza condizioni politiche, al voto

Montezemolo:

«Senza le condizioni politiche, al voto»



ILSOLE24ORE.COM 2 febbraio 2007 «Se tra lunedì e martedì, che sono i giorni che il presidente Marini si è posto, purtroppo non ci fossero condizioni politiche per arrivare ad un governo che modifichi la legge elettorale, quello che noi auspichiamo fin ada ora è che chiunque vinca le elezioni, dopo una campagna elettorale che sia il più possibile di dialogo e di convergenza, guardi alla prossima legislatura come ad una legislatura costituente, che tenga conto dei veri problemi del Paese e di una politica che rischia di essere sempre più lontana dalla realtá, dalle esigenze e dalle prioritá dei cittadini». Lo ha affermato il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo al termine dell'incontro che le confederazioni delle imprese hanno avuto con il presidente del Consiglio incaricato Franco Marini. «Non riuscendo a mettersi d'accordo su una nuova legge elettorale pur in presenza di un referendum, in questi mesi la classe politica italiana ha dato un pessimo esempio», ha aggiunto il presidente che ha espresso la sua preoccupazione per «una campagna elettorale con un clima infuocato, ed una politica sempre più lontana».«Siamo in presenza di una grande frammentazione, ha continuato, penso solo al fatto che in Parlamento sono presenti quaranta forze politiche. Da qui la nostra preoccupazione per l'attuale fase in particolare economica». E ha precisato: «Se il prezzo del petrolio al barile si mantiene alto, prevediamo una crescita per il 2008 intorno allo 0,5-0,6 per cento, cioè una crescita vicina allo zero».




Anche Sangalli (Confcommercio) scettico su possibili intese. I margini per un accordo sulla riforma della legge elettorale sono "strettissimi" ma il dialogo, che era iniziato su questo tema, non va disperso per il bene del Paese. Il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli è pessimista quanto quello di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo sulla possibilità che il presidente incaricato Franco Marini trovi un'intesa politica per cambiare la legge elettorale. Dopo l'incontro con Marini a Palazzo Giustiniani Sangalli ha spiegato che «se le condizioni politiche per fare in breve tempo la riforma della legge elettorale ci sono, bene, ma se non ci sono, e mi pare oggettivamente che i margini siano ristrettissimi, si vada alle elezioni e al voto anticipato». «Però l'importante - ha concluso -, e anche io voglio fare un forte appello alla responsabilità della politica, è che quel filo di confronto che si era cominciato a tessere continui nell'interesse del Paese».


Confartigianato: «E' l'ora delle scelte rinviate da sempre». «Mi auguro che prevalga il senso di responsabilitá delle forze politiche e si trovi rapidamente la sintesi su un percorso di modifica della legge elettorale. L'interesse generale del Paese impone di uscire velocemente dalla crisi sciogliendo il nodo della governabilitá». È l'auspicio che il presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini ha espresso a Franco Marini durante le consultazioni con le parti sociali. È indispensabile, ha detto Guerrini, «definire le regole per un quadro politico più semplice e stabile che consenta al prossimo Governo, qualunque esso sia, di compiere scelte finora ripetutamente rinviate. Quelle scelte indispensabili per dare risposte alle esigenze di sviluppo del sistema produttivo alle prese con le prospettive di una congiuntura difficile, per attuare le tante riforme rimaste incompiute, per liberare le imprese da vincoli e costi che ne comprimono la competitivitá, per eliminare sprechi e inefficienze della spesa pubblica».
Sindacati: «No a elezioni immediate». «Bisogna andare al voto con una riforma della legge elettorale più rispettosa dei cittadini». Lo ha affermato il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, dopo il colloquio con il presidente del Consiglio incaricato, Franco Marini. Epifani è stato ricevuto dal presidente insieme a Raffaele Bonanni, segretario della Cisl, e Luigi Angeletti, leader della Uil ed ha chiarito di parlare anche a nome dei suoi colleghi.

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