COMUNICATO STAMPA ECORADIO
Il commissario Maruccia: "Bisogna modificare la legge per migliorare l'azione di confisca dei beni mafiosi".
"Siamo partiti nel dicembre 2007, con un impegno molto gravoso, coordinare e rendere celeri le procedure che consentono di restituire i bene confiscati alle comunità, stiamo coinvolgendo le prefetture, le associazioni e le agenzie del demanio, per conseguire tre obiettivi immediati: la liberazione dei beni confiscati tutt'ora ancora occupati dai boss o dai loro prestanome, superare le criticità di carattere proceduralee per i beni di particolare valore simbolico e terzo quello di rendere rapidamente finanziabili, con il fondo sicurezza, i beni consegnati ai comuni, e non utilizzabili dai cittadini per mancanza di fondi".
Così Antonio Maruccia, commissario di governo per i beni confiscati alle mafie racconta, ai microfoni dell'Arca della legalità di Enrico Fierro e Nello Trocchia, in onda su Ecoradio, i primi mesi di attività.
"Su queste tre assi ha continuato Maruccia -, l'ufficio si sta muovendo per dare effettività al diritto dei cittadini di riappropriarsi dei beni confiscati alle associazioni criminali". Sulle azioni che il nuovo esecutivo dovrebbe realizzare, Maruccia non ha dubbi: "Occorre modificare la legge, anche se noi siamo riusciti a fare molto anche grazie alla grande disponibilità delle associazioni che assicurano una sorta di controllo e di partecipazione dell'espressione della società civile, sono loro le protagoniste nel riutilizzo sociale, associazioni e cooperative sanno dare senso pieno al valore della legalità."
"Le mafie accettano -ha concluso Maruccia - di andare in carcere con i loro appartenenti ma non di perdere i loro beni e usano tutti gli strumenti, legali e illegali, per resistere all'azione dello Stato".
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