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martedì 1 aprile 2008

SISSA/FEST: RICERCATORI STRANIERI IN ITALIA? ATTRATTIVITÀ E LIMITI DEL NOSTRO PAESE NELL’ACCOGLIERE I TALENTI


COMUNICATO STAMPA

 TAVOLA ROTONDA

 RICERCATORI STRANIERI IN ITALIA?

 ATTRATTIVITÀ E LIMITI DEL NOSTRO PAESE NELL'ACCOGLIERE I TALENTI

 
Se ne discute oggi nell'aula magna della Sissa e il 16 aprile nel corso della giornata di apertura di FEST, la Fiera internazionale dell'editoria scientifica

 

La "fuga dei cervelli" è ormai diventata un'espressione anche troppo abusata per indicare l'emigrazione di neo-laureati, dottorati e scienziati verso università e istituti stranieri.

Tuttavia la globalizzazione della scienza e degli scienziati non è di per sé un fenomeno negativo. Anzi, la mobilità degli studiosi caratterizza la ricerca nella sua essenza.

Il vero problema è la limitata attrattività del nostro Paese per i ricercatori stranieri. Difficoltà economiche, burocratiche, scarsa assistenza e capacità d'accoglimento rendono, infatti, difficile la vita di un ricercatore straniero in Italia.

Proprio da Trieste, città internazionale per eccellenza, parte un dibattito su questo tema di importanza fondamentale per la ricerca e la formazione. La mobilità internazionale è un elemento essenziale infatti per la formazione e il lavoro di ricerca. Purtroppo, quanti provengono da Paesi per i quali è necessario un visto per entrare in Italia sono particolarmente ostacolati in quanto, se sprovvisti di un permesso di soggiorno in originale, non possono uscire dall'Italia per prendere parte a scuole specialistiche, convegni internazionali, workshop ecc. Difficoltà che sottolinea Emily Ngubia Kuria, studentessa di dottorato in neuroscienze cognitive della SISSA, proveniente dal Kenya: «Dal 19 al 23 marzo scorso avrei voluto partecipare a un'importante conferenza a Copenhagen. Ma non sono potuta partire perché il mio permesso di soggiorno, richiesto nel mese di ottobre 2007, ancora non è pronto».

In una lettera indirizzata al Questore di Trieste, i direttori delle principali realtà scientifiche internazionali insediate a Trieste (si veda allegato) auspicano un intervento, anche a livello nazionale, al fine di rendere più agevole l'arrivo e la permanenza in città di chi, con la propria attività di studio e ricerca, contribuisce attivamente a diffondere nel mondo l'immagine internazionale di Trieste "Città della Scienza". Studenti e ricercatori stranieri, infatti, devono affrontare forti disagi per la complessità burocratica della procedura di richiesta del permesso di soggiorno che comporta anche lunghe ore di attesa in Questura per presentare foto e altri documenti. Il rilascio del permesso, inoltre, che avviene in media dopo circa 7 mesi, spesso coincide con la sua scadenza, e perciò se ne deve richiedere subito il rinnovo.

 

Dal 21 febbraio di quest'anno l'ingresso in Italia dei ricercatori provenienti da Paesi non appartenenti all'Unione Europea è regolato dal nuovo decreto legislativo n. 17/2008 che, recependo una direttiva comunitaria, introduce un visto ad hoc per fini di ricerca. Il decreto, tuttavia, non è ancora operativo, per la mancanza di alcuni provvedimenti amministrativi di attuazione. «Con il nuovo decreto legislativo n. 17/2008, - commenta in proposito Andrea Crivelli, responsabile delle risorse umane di Sincrotrone Trieste - l'Italia ha finalmente recepito la normativa europea per l'ammissione in Italia dei ricercatori. Ma è riuscita a crearsi un nuovo problema, bloccando il provvedimento che, di fatto, abilita gli Enti ad avviare la convenzione di accoglienza. Siamo di fronte a un paradosso: se prima del decreto, quando non c'era una regola specifica, entrare in Italia era molto difficile, ora è diventato addirittura impossibile».

L'Università degli Studi di Trieste, la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, gli Enti scientifici triestini, studenti e ricercatori stranieri ne discutono oggi 1 aprile 2008 (alle 16.30) presso l'Aula Magna della SISSA con Carlo Baffi (Dirigente Ufficio Immigrazione della Questura di Trieste), Fabio Petracci (avvocato, Foro di Trieste), Andrea Crivelli (Responsabile Risorse Umane Sincrotrone – Trieste), Nataliya Shcherbakova (dottoranda SISSA). Sono stati invitati a intervenire l'Assessore al Lavoro, Formazione, Università e Ricerca Roberto Cosolini e gli onorevoli Valentina Aprea e Walter Tocci. Il dibattito è moderato dalla giornalista Daniela Picoi.

 

Di ricerca e internazionalità, attrattività e limiti del nostro Paese nell'accogliere talenti stranieri si discuterà approfonditamente il prossimo 16 aprile alla Fiera Internazionale dell'Editoria Scientifica, a Trieste, con l'assessore Roberto Cosolini, il direttore della SISSA Stefano Fantoni, il rettore dell'Università di Trieste Francesco Peroni, la studentessa di dottorato di neuroscienze della SISSA Emily Ngubia Kuria e il giornalista Michele Mezza (Rai International).


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Simona Regina

Ufficio Comunicazione
SISSA
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