Pagine

giovedì 22 maggio 2008

"AMARSI MALGRADO" al Teatro SALA UNO

TEATRO SALA UNO

Piazza di Porta San Giovanni 10 (Roma)

tel. 010/7009329

Da lunedì 26 maggio a domenica 1 giugno

orari: dal lunedì al sabato ore 21,00 (domenica ore 18,00)

biglietti 8-12-15 euro



"AMARSI MALGRADO"

di Irene Canale, Carla Giulia Casalini, Pietro Dattola,

Allegra De Mandato, Alessandro Fea, Serenella Martufi,

Chiara Santaniello

con

Gianluca Enria

Raffaele Gangale

Aglaia Mora

Teodora Nadoleanu

Edoardo Rossi

Giulia Weber

Scene di Francesco Ghisu

Aiuto regista Barbara Manzato

Assistente alla regia Davud Kheradmand

Regia a cura di Hossein Taheri

spettacolo a 14 mani, costituito da 7 brevi atti unici sul tema dell'amore

non integrato, non convenzionale, non corrente

progetto artistico che traduce in messinscena professionale i risultati del

secondo quadrimestre del corso di drammaturgia 2007/2008 dell'Officina Teatrale del Teatro Sala Uno, corso diretto da Rodolfo di Giammarco, condotto con Ninni Bruschetta e Laura Novelli


NOTE PER UNA "CERTA" REGIA

Sette pièces che descrivono un 'certo' amore. Sette provocazioni teatrali ad una ristretta compagnia di caparbi attori. Sette angolature opposte e mai simmetriche di uno stesso tema, come se, per una dispettosa e tacita regola, nessuna prospettiva, nessun paesaggio avesse elementi in comune con l'altro.

Sette emisferi dove vige la suprema diversità. Come in amore, appunto. Sfide al buon senso; spesso al senso; anche e soprattutto ai sensi. Come in amore, appunto.

Nella trincea teatrale a cui ci hanno costretti questi anni, affrontare ancora con un solo respiro sfide così, può essere un segno di identità. Come in un 'certo' amore, appunto. (h.t.)



SETTE TEST/TESTI D'OFFICINA

Vanno in scena le manipolazioni dell'amore, le strutture poco canoniche della sessualità, le impotenze degli affetti, le manie incallite della passione, le aberrazioni del desiderio, gli attaccamenti macabri, le morbosità della tenerezza, gli infoiamenti deliranti. Vanno sotto i riflettori sette condizioni di amore fuori catalogo drammatizzate da altrettanti "braccianti" e sperimentatori della scrittura che, frequentando l'Officina Teatrale di questa sala, hanno sviluppato il tema comune del voler bene senza volerselo bene, della deriva dei buoni sentimenti, dell'eros anaffettivo, o dei legami sempre più virtuali e privi di contatto. Vanno a far parte di un montaggio incontinente o volutamente sterile, qui, sette alterne tranches di ninfomania con appendici solidali, di dongiovannismo con riflessi teratologici, di eugenetica scossa dall'eversione, di intimità in un viale proletario del tramonto, di patologia della devozione vacua, di innamoramento in faccia alla morte, di sfere emozionali spudorate della terza età. Vanno a costituire un post-moderno, delirante rifiuto del simmetrico Girotondo di Schnitzler, questi disincantati (asfittici, grotteschi, orridi, neutri, flemmatici, strambi) quadri illustranti un fenomeno umano, l'amore, in via di estinzione, da adottarsi solo per sacre e profane rappresentazioni. (r.d.g.)

Nessun commento:

Posta un commento