di Davide Pelanda - Megachip (MegaChip) Nel 2005 in Italia si sono venduti 22 milioni di telefoni cellulari. I cosiddetti telefonini pare che siano gli accessori che vengono sostituiti con maggiore frequenza. Le ultime ricerche dicono che un europeo su quattro (27%) sostituisce il telefonino ogni anno, mentre sono circa il 60% gli europei pronti a comprare un telefonino allo scoccare del suo secondo anno di vita. |
Il desiderio di avere un telefonino sempre alla "moda" non corrisponde però alla volontà di proteggere l'ambiente, in quanto su oltre 100 milioni di telefonini venduti in Europa ogni anno ne vengono riciclati solo 2,5 milioni.
Un comportamento poco responsabile, in quanto alcuni componenti utilizzati per la costruzione dei telefoni cellulari sono dannosi per l'ambiente perché contengono metalli pesanti.
A Milano, all'interno del consorzio Farsi Prossimo, promosso da Caritas Ambrosiana, è nato il progetto "Donaphone-Il telefonino solidale" ( www.donaphone.it e Numero Verde 800-249467 dove si possono trovare tutte le informazioni ndr) per il recupero dei telefoni cellulari. Questo progetto, che si va ad aggiungere a quello della raccolta differenziata di vestiti, carta, neon, batterie, cartucce e rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, ha avuto in soli due mesi un grande successo: nei 150 contenitori posti in altrettante parrocchie sono infatti stati raccolti circa 10 mila cellulari sia rotti che usati. «Un risultato clamoroso – dice il presidente della cooperativa sociale Vesti Solidale che gestisce il progetto Donaphone Carmine Guanci – che ci ha spinto a confermare il progetto e, a partire da novembre (2008 ndr) ad ampliarlo ad altre zone della Lombardia, grazie al supporto di altre cooperative che collaboravano con noi. Inoltre, ora non ci rivolgiamo più solamente alle parrocchie, che restano il nostro luogo privilegiato di raccolta, ma stiamo coinvolgendo anche altri enti pubblici e aziende, oltre che gli ipermercati Coop».
Tale progetto, oltre a salvaguardare l'ambiente, vuole «creare occupazione per fasce deboli di popolazione e generare risorse economiche da destinare a progetti di solidarietà promossi dalla Caritas Ambrosiana» come scriveva nell'ottobre 2007 don Roberto Davanzo, direttore di questa struttura ecclesiale, rivolgendosi ai sindaci della Diocesi di Milano.
Tra gli obiettivi c'è ovviamente una forte campagna di sensibilizzazione per tutta la Regione Lombardia per la promozione del recupero dei telefoni cellulari, ma anche la creazione di nuovi posti di lavoro per persone con disagio sociale che sono coinvolte nel servizio di trasporto, stoccaggio e trattamento del materiale. «Laddove è possibile, i telefoni vengono "ricondizionati" (cioè sistemati e rimessi in funzione) e ricommercializzati sul mercato internazionale; in caso contrario, vengono lavorati per ottimizzare il recupero dei materiali in essi contenuti e per smaltire correttamente le componenti nocive».
Il progetto Donaphone dovrebbe contribuire alla realizzazione dell'ulteriore progetto di solidarietà denominato "Famiglie in marcia", un intervento per la tutela dei minori e delle famiglie, con particolare riguardo alla relazione tra mamme e figli, prevedendo la realizzazione a Milano di una comunità-alloggio che dovrebbe sorgere in uno stabile di proprietà di una parrocchia per 4-5-nuclei familiari composti di madri e figli in difficoltà.
Tutto questo progetto dovrebbe anche portare, secondo gli intenti dei responsabili, ad una diminuzione del materiale destinato alla discarica sempre che ci sia un efficace sistema di raccolta e gestione dei telefoni cellulari usati finalizzato al riutilizzo, nonché la diffusione di modelli di sviluppo ecocompatibili. Essi vogliono far capire alla gente «che la logica dell'usa egetta è diseducativa. E alla lunga dannosa per la collettività».
Donaphone è stato uno dei primi ed ha fatto un po' da apripista in Italia nel suo genere. Ed il fenomeno tende ad allargarsi.
«Finora, senza contare le parrocchie, - dice ancora il presidente della cooperativa che ha in gestione il progetto - abbiamo stipulato una decina di accordi con amministrazioni comunali, tra le quali anche quella di Milano, e un'altra trentina sono in via di definizione. Ci si sta muovendo, a diversi livelli, sostanzialmente in tutte le province lombarde e sono arrivati segnali d'interesse anche da altre regioni, come Piemonte e Emilia. (…) Guardando al futuro, l'obiettivo per il 2008 è toccare quota 100 mila cellulari raccolti. Certo, se riuscissimo a coinvolgere anche le compagnie telefoniche, il progetto assumerebbe tutta un'altra portata…».
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