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mercoledì 25 giugno 2008

Sanit 2008: Roma capitale del bullismo. E’ allarme sociale


Roma è la nuova capitale del bullismo.
 
Un minore su tre ha dichiarato di aver subito traumi fisici ed emozionali. E' allarme in tutta la Regione, sale la violenza anche a Viterbo.
 

"L'indice di denuncia di episodi di bullismo, sulla popolazione minorenne, è superiore alla media nazionale - ha dichiarato lo psichiatra Vincenzo Mastronardi. Passiamo dal 28,2% di denunce effettuate ogni 10.000 minori della Capitale, al 24,2% nel Lazio, seguita da Viterbo 20,6% La media nazionale invece è del 19,6%".

 

 

In Italia il dato preoccupante è l'età. Si abbassa la soglia che ora interessa anche i bambini dai 7 agli 11 anni. Cresce anche il numero di donne interessate dal fenomeno, l'80,9% affronta direttamente il bullo e solo il 18,9% si rivolge ad un adulto.

E' il colore della pelle che nel 42% dei casi è causa di episodi di bullismo, il 35% per motivi futili come ad esempio l'abbigliamento. Il 32% per motivi di disabilità.

Come riconoscere gli atti di bullismo. "Il fenomeno si può manifestare in diversi modi – commenta Vincenzo Mastronardi, psichiatra e direttore della cattedra di psicopatologia forense e dell'Osservatorio dei comportamenti e della devianza della Sapienza, università di Roma. Nel 35,6% dei casi attraverso delle provocazioni e prese in giro, 25,8% con offese immotivate, 11,7% attraverso l'esclusione del soggetto dal gruppo, tipico atteggiamento delle donne. Solo nel 5,2% dei casi attraverso violenze fisiche. Questo fa ben comprendere – conclude Mastronardi – che trattasi di violenze psicologiche e non fisiche. Il fenomeno sta cambiando".

Ed infatti la nuova forma di bullismo si chiama "Cyberbullismo" ossia effettuata attraverso le nuove tecnologie. Minacce e sudditanze che arrivano attraverso gli sms, le mail e le chat su internet. L'obiettivo del bullo è sempre quello di danneggiare la vittima, emarginarla e deriderla. Metterla in ridicolo. Gli intervistati definiscono il bullo uno che vuole sentirsi più forte, nel 43,2% dei casi, perché vogliono sentirsi più grandi nel 28,6% e solo il 2,2% credono che lo facciano per scherzare.

 

 

 

Il livello di attenzione anche in Europa resta alto. E' l'Inghilterra il Paese più violento. Episodi di intolleranza si registrano anche per questioni legate alla religione, nel 28% dei casi. "L'Italia sul fenomeno del bullismo è in linea con gli altri Paesi europei. Il 33% dei ragazzi appartenenti agli Stati membri percepisce il bullismo come un problema solo nel 32% dei casi. La Commissione europea sta attuando un progetto concreto per agire contro queste forme di violenza", ha dichiarato l'On. al Parlamento europeo, Roberta Angelilli, intervenuta nel corso del dibattito. "Cercheremo di tamponare il fenomeno e soprattutto di  ridurre il divario di conoscenza delle nuove tecnologie tra i ragazzi e i genitori o gli insegnanti. Conoscere il mondo di internet può essere utile a monitorare meglio il comportamento dei più piccoli", ha concluso.  

 

I dati Eurispes e Telefono Azzurro sono stati diffusi in un convegno al Sanit, il Forum internazionale della Salute, in programma a Roma dal 23 al 26 giugno al Palazzo dei Congressi- Eur.

 

Ufficio Stampa:

 
Alessandro Maola
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Emanuele de Filippis

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Manfredi Galano <manfredi.galano@gmail.com>

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