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venerdì 27 giugno 2008

STRAGE USTICA: COLARIETI, POSITIVA RIAPERTURA INDAGINI


STRAGE USTICA: COLARIETI, POSITIVA RIAPERTURA INDAGINI

"La mia prima impressione sulla riapertura delle indagini è stata positiva, me l'aspettavo, sapevo che c'era qualcosa in corso". Lo afferma il giornalista Fabrizio Colarieti curatore del sito www.stragediustica.it, in un' intervista rilasciata a Giampiero Marrazzo nel corso della trasmissione "L'Avvelenato", che andrà in onda su Ecoradio domani, sabato 28 giugno, dalle 18 alle 20.



"Queste novità – continua Colarieti - erano emerse nel '99 quando Priore ha chiuso la sua lunga istruttoria, e già si delineava uno scenario che dava delle grandi responsabilità alla Francia su quanto successo quella sera. E anche da molte perizie che hanno rilevato come nei nostri mari ci fosse una portaerei quella sera, e non era di certo l'americana Saratoga, ma la francese Clemenceau".

Per quanto riguarda il suo sito, che raccogli anche gli atti ufficiali sulla strage di Ustica, Colarieti spiega: "ho realizzato questo sito perché sulla rete c'era un vuoto in questo senso, su Internet non c'era un granchè e non era ordinato, non era disponibile".



Ufficio Stampa

Ecoradio

2 commenti:

  1. Ciao Redazione, come và? Spero tutto bene per te. Buon lavoro. Un abbraccio e un buon fine settimana

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  2. La recente intervista rilasciata a Skai TG 24 dal senatore Cossiga è indecifrabile.
    Egli ha per la prima volta ammesso di avere avuto tra il 1985 e il 1987 una precisa informazione dai nostri servizi segreti che riferisce alla Francia la responsabilità dell’abbattimento del DC9 Itavia.
    Avendo poi il Senatore avallato la pista libico americana, devo ritenere che le sue dichiarazioni, più che sconsiderate, siano intenzionalmente preordinate a scompigliare le allarmanti emergenze del processo sui depistaggi.
    E’ vero, i generali sono stati assolti.
    Il problema, però, è che quando all’assoluzione definitiva si arriva gradualmente e per piccoli passi, la gente si insospettisce e pian piano finisce con lo scoprire gli altarini tra le righe degli atti del processo (si pensi al caso Andreotti).
    Il sen. Cossiga, avendone intuito il rischio, cerca allora di rimediarvi e lo fa mescolando probabili verità (la responsabilità francese) con sicure bugie (la pista libico americana).
    Sto da tempo cercando di punzecchiare i frequentatori di forum e blog in merito al dispositivo della sentenza emessa dalla Corte d’Assise d’Appello di Roma in data 15.12.2005 http://www.stragi80.it/documenti/processo/appello/motiviappello.pdf per evidenziarne il diverso contenuto con quello che è stato fatto conoscere ai giornalisti http://www.stragi80.it/documenti/processo/appello/dispositivo.pdf
    Solo il primo contiene infatti l’ordine di cancellazione di una espressione offensiva della mia dignità per un presunto lapsus dell’avvocato Mario Scaloni (difensore del proprietario dell’Itavia), lapsus che, per quanto possibile, doveva essere tenuto nascosto ai giornalisti. Dietro tale offesa, ora all’esame del Tribunale civile di Roma, si nasconde un mistero che può chiarire tante cose sul Mig libico e su Ustica.
    Enrico Brogneri http://www.studiolegalebrogneri.it

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