l’incontro della filosofia del camminare e la clownterapia
Il clown camminatore nasce dall’incontro della filosofia del camminare e la clownterapia e dal connubio dello “stare insieme” e l’esigenza di muoversi nella più completa libertà e la bellezza della natura e della montagna.
Il clown camminatore nasce dalla necessità di intervenire nel campo della prevenzione, della tutela della salute in generale ed in particolare nel mondo dell’infanzia e della disabilità, al fine di:
- favorire e migliorare la socializzazione e l’integrazione;
- rimuovere le barriere psicologiche e i limiti fisici di chi vive negativamente la propria esistenza;
- apprendere le tecniche che rendono più facile la relazione con altre persone ;
- ottenere un miglioramento della qualità “della vita in genere” attraverso il sorriso
(trasformando le emozioni negative in positivo) e la scoperta della filosofia del camminare in mezzo alla natura e per i monti.
L’obiettivo generale della nascita del clown camminatore è quello di far vivere nelle persone coinvolte, sia normodotate che diversamente abili, delle esperienze legate all’ambiente della natura e della montagna in cui si possa sentire, pensare ed agire in armonia e beneficiare della condivisione di uno stesso interesse che li unisce: lo star bene e l’autostima.
L’ambiente della montagna, l’aver cura dell’ambiente naturale e il “prendersi cura” di se stessi e degli altri infatti, può svolgere un’importante fondamentale azione terapeutica sia nei confronti di soggetti umani “normodotati” che di soggetti diversamente abili.
Il clown camminatore è un clown! un po’ “trump” , un po’ “clandestino”, ma che non disdegna, con il “suo naso rosso” che porta “sempre” in tasca, di essere “l’augusto.
E’ un clown “atipico” che spesso si confonde tra i gitanti, un po’ strano, talvolta estremo negli atteggiamenti, ma che sa prenderti per mano ed accompagnarti…con il suo sorriso, che si perde nella lettura di una mappa, ma che riesce!!! a ritrovare la strada, attraversare la tempesta e portarti fuori dalla bufera.
E’ il “clandestino” che ti invita a camminare con lentezza, ad aver cura dell’ambiente naturale, a “prenderti cura” di te stesso e degli altri , a condividere gioie e fatiche.
E’ il compagno che con le sue “stranezze”, le “sue paure”, fa acquistare coraggio, portando il “dono” del “saper ridere di sé”…...tra la gente.
E’ il gitante che ti invoglia a cambiare aria, a camminare insieme, a camminare sulla nuova strada dove il “percorso” è la meta.
E’ il clown che insegna ad ascoltare la fatica del corpo, a fermarti ad osservare la vita della natura, le sue meraviglie, i suoi segreti, a far volare la fantasia e l’immaginazione, a scoprire lo “spirito del luogo”, a camminare………per imparare ad ascoltare se stessi.
Il clown camminatore è metafora della vita, perchè “il camminatore” non è solo l’inizio di un percorso o l’arrivo, ma anche le grandi passioni e i dolori del nostro essere uomini. E’ il sole che irradia energia e dona calore. E’ la luna che invita a sognare. E’ il vento, la pioggia……l’arcobaleno che ti accompagna oltre gli orizzonti “ristretti” ed apparenti” della quotidianità.
Il clown camminatore, nella semplicità delle sue idee, con le sue emozioni, con i suoi pianti, non ha mete da conquistare o tempi da rispettare, egli è il curioso, che con il suo sguardo attento, ma nel contempo vagante, non pretende nulla se non di gustare l’attimo che sta vivendo. E’ la semplicità del “saggio”, che ti fa scoprire come la felicità possa essere racchiusa nella curiosità del viandante che sa percorrere le strade a lui destinate con l’umiltà di accettare gli eventi che gli stanno accadendo.
Il clown camminatore è il cammino! che invita a guardarci dentro, a migliorare il nostro stile di vita, a scoprire che il “semplice” mettersi in cammino è già il primo passo verso la guarigione dallo stress dettato dalla società di oggi “sempre veloce”.
Il clown camminatore è il viandante attraverso il quale scoprire un percorso dove “i compagni di viaggio”, soprattutto giovani, abituati nella nostra civiltà ad avere “sempre” una meta e, quindi, a tralasciare tutto quello che accade tra la partenza e l’arrivo, scoprono che “molto spesso” il bello è proprio quel attraversamento e che il gruppo “parte ed arriva insieme” alla meta.
Il clown camminatore ci accompagna a vivere e camminare in mezzo alla natura, tra boschi, torrenti, valli e monti per imparare ad adattare il respiro ai nostri passi, ad ascoltare la fatica del corpo che nel cammino si rigenera, ma anche a fermarci per osservare la vita della natura, le sue meraviglie, i suoi segreti, facendo volare la fantasia e l'immaginazione e scoprire lo "spirito del luogo".
L’idea del “clown camminatore” nasce dunque:
- dalla constatazione che l’uomo al giorno d’oggi vive immerso nel caos più totale;
- dal forte disagio (soprattutto giovanile) caratterizzato dalla tendenza all’emarginazione, dalla
presenza di una multiculturalità, dalla dispersione scolastica, dall’uso di sostanze stupefacenti,
dalla ripetizione di comportamenti a rischio, dal rendere miti, divinità, tv e computer…..
- dall’incontro della montagna e della natura con la clownterapia;
- dalla necessità di promuovere il benessere in senso lato, con la costruzione di relazioni positive
e la condivisione di valori.
- dalla voglia di attivare contatti con le realtà sociali più significative del territorio, favorendo la conoscenza e l’amicizia tra le persone di tutte le età e diverse condizioni sociali e culturali, facendo diventare “un valore” la multicultura e l’intercultura.
Il “clown camminatore” ci porta ad incontrare persone e storie, a scambiare parole ed impressioni, a metterci in silenzio, ad ascoltare i ritmi delle cose.
E’ il clown che “accompagna”, nei suoi viaggi itineranti bambini e famiglie. Attività che vanno da un semplice “girovagare” nel quartiere, ad una passeggiata tra le nostre colline, a vere e “piccole” escursioni. Il tutto condito da giochi all’aria aperta e dalla”estrosità” di questa figura di clown.
Attraverso il “clown camminatore”:
- scoprire la bellezza di percorrere a piedi i sentieri e le vie del borgo, il silenzio dei boschi , la natura che avvolge e comprendere che la crescita e lo sviluppo dell’essere risiede nel cammino stesso…..piuttosto che nel raggiungere la meta.
- scoprire che il solo fermarsi a guardare….ci permette di riappropriarci del tempo, non più vittima degli “obblighi” e dei tempi tiranni imposti dal lavoro, e vivere…. con il ritmo lento e rilassato di una lumaca che non corre a più non posso per arrivare!!!
- scoprire che la fretta porta ansia, che il vivere, con ritmi lenti e rilassati, aiuta a capire di più le
persone e le cose.
- scoprire che la fretta è un modo assolutamente dispersivo di bruciare il tempo dell’esistenza,
che il “tempo della vita” è il bene più prezioso che abbiamo e sarebbe un peccato
bruciarlo, perché moriremo senza esserci accorti di aver “vissuto”…la vita!
- scoprire che “mettersi in cammino” è il primo passo verso la guarigione dal nostro stile di
vita, quasi sempre caotico e poco salutare. Una vita caotica che determina solo stress.
- scoprire quella forza straordinaria, che è dentro ognuno di noi, che ci fa immergere nella
tempesta e che, pur non potendo impedirla, ci dona il faro della speranza, seminando “il giusto senso della consapevolezza alla vita”, indicandoci la rotta per salvarci da un sicuro naufragio e che si trova nella semplice intuizione del “mettersi in cammino e camminare insieme, scoprendo lo “spirito del luogo”, sulla nuova strada dove il “percorso “ è la meta”.
Per informazioni:
Zefferino cell. 3495005101
e-mail stellaalpinaonlus@gmail.com
sito www.stellaalpinaonlus.it
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