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martedì 1 luglio 2008

Mostra "Teatro San Carlo alla scoperta di un protagonista”.

Mercoledì 2 luglio, alle ore 18,45 il ministro Sandro Bondi, inaugurerà la mostra
"Alla scoperta di un protagonista. Il Teatro San Carlo".

   

Tre secoli di storia del nostro massimo, il più antico d'Europa, costruito in soli otto mesi per volere del re Carlo di Borbone. Il progetto fu affidato a Giovanni Antonio Medrano e fu inaugurato il 4 novembre 1737, giorno dell'onomastico del sovrano con l'opera Achille in Sciro del Metastasio musicata da Domenico Sarro.

   

Fastosi costumi, scenografie, bozzetti, disegni, figurine, documenti d'archivio, fotografie, manifesti, immagini di scena, una ricca biblioteca in un percorso museale all'interno di Palazzo reale.

   

La mostra, sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica, con ingresso gratuito, aperta fino a tarda sera, il venerdì chiuderà a mezzanotte per dare la possibilità ai napoletani e ai turisti di vedere preziosi cimeli, custoditi e mai esposti in pubblico.

    

"In questo Teatro – ha dichiarato Salvatore Nastasi, commissario straordinario del San Carlo - sono le storie vere a farsi leggende, e mai al contrario, per quel loro essere incredibili. Sin dall'inaugurazione: un teatro costruito in pochi mesi, con un responsabile architettonico che si rende conto, nel giorno dell'inaugurazione, di aver dimenticato il passaggio privato per il re, quello che doveva portarlo dal San Carlo a Palazzo Reale. Niente panico: sarà costruito nel corso dell'esecuzione. Alla fine dell'opera Carlo di Borbone torna a "casa" percorrendo il suo corridoio privato".

   

La mostra si pone due obiettivi, ha detto Alessandro Nicosia, presidente organizzatore, durante la conferenza stampa presente Dino di Palma e lo storico Giuseppe Galasso - raccontare le tantissime eccellenze che caratterizzano il ricco percorso del più antico teatro lirico d'Europa e più grande italiano, e sensibilizzare il grande pubblico e i giovani sul ruolo che da sempre ha avuto il San Carlo nella vita culturale del nostro Paese e in particolar modo di Napoli.

   

Il percorso è articolato in sezioni. Si parte dal presente con le macchine sceniche di Anselm Kiefer, Giulio Paolini, Mimmo Paladino, Arnaldo Pomodoro e Luigi Ontani, allestite nei cortili del Palazzo reale per proseguire con un viaggio a ritroso nella vita del teatro.

   

Non poteva mancare la sezione dedicata ai maggiori interpreti dell'opera lirica, italiani e stranieri da Enrico Caruso a Giuseppe di Stefano, Mario del Monaco, Renato Bruson, Luciano Pavarotti, Maria Callas, Renata Tebaidi, Raina Kabaivanska, Montserrat Caballè e Katia Ricciarelli con foto e costumi. Per le grandi ètoiles del balletto, Roland Petit, Maurice Bjart, Rudolf Nureyev, Margot Fonteyn, Carla Fracci, Vladimir Vassiliev, Ekaterina Maximova e ancora i grandi maestri, da Toscanini a Mascagni, Richard Strass, Salvatore Accardo, Giuseppe Sinopoli e Lorin Maazel fino a Rostropovich.

   

L'esposizione durerà fino a novembre per riprendere verso febbraio/marzo e diventare, come i grandi teatri del mondo, il museo storico del Teatro San Carlo.

   

Preludio alla mostra che aprirà al pubblico giovedì, la nona di Beethoven, l'inno alla Gioia con il maestro indiano Zubin Meta che suonerà alla presenza di novemila spettatori, in Piazza del Plebiscito, con l'orchestra del teatro San Carlo e del Maggio Fiorentino.

  

 Mario Carillo <mcarill@tin.it>

 

 




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Redazione del CorrieredelWeb.it
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