I cattivi pagatori non sono altro che quei soggetti segnalati dal Crif come pessimi negoziatori, poiché costretti a ritardare i pagamenti rateali mensili, alla stessa stregua dei protesati e degli insolventi.
Sebbene le banche diffidino di loro, tuttavia esiste una via d’uscita che gli permette di continuare ad instaurare con le stesse rapporti di ordine finanziario, da intendersi con le dovute cautele. Per un prestito rapido e veloce l’importo può aggirarsi fino ad un massimo di 60.000 euro, tuttavia le garanzie richieste per l’avvio del versamento mutano a seconda della tipologia del lavoratore, che sia uno statale o un privato, un dipendente atipico o ancora autonomo. D’altronde i requisiti dipendono soprattutto dal processo contrattuale che il cliente intende intraprendere, e a tal motivo se ne delineano almeno tre, sicuri e dispendiosi quanto basta: si passa dalla cessione del quinto dello stipendio alla delega per i secondi prestiti, fino al finanziamento cambializzato. In tutti e tre ben si evidenzia l’importo esprimibile, che va dai 2.500 ai 60.000 euro, da restituire entro scadenze che vanno dai 24 ai 120 mesi. Solitamente è un buon inizio dimostrare di avere un impiego a tempo indeterminato, ma è oltremodo importante consultare un buon portale informativo prima di avviare una qualsiasi procedura.
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