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sabato 23 agosto 2008

CRISTALLI DI ROCCA - II EDIZIONE




CRISTALLI DI ROCCA – RASSEGNA D'ARTE CONTEMPORANEA






II EDIZIONE a cura di Carolina Lio





Galleria Civica di Palazzo Borgatta, Rocca Grimalda (AL)

dal 27 Agosto al 7 Settembre 2008






MASSIMO AMADESI

DEBORA BARNABA

DANIELA CAVALLO

ELISA CELLA

MARCO CERUTTI

DELLACLA'

PAOLO FACCHINETTI

ALESSIA GALLEGATI

FABIO MARIA LINARI

ILARIA MARGUTTI

PAKI MEDURI

IVAN DE MENIS

CATERINA MORELLI

ROBERT SCHWARZ

SIVA

FLAVIA SORRENTINO

MATTEO TENARDI

GIANNA ZANAFREDI





COMUNICATO STAMPA
*La Galleria Civica di Palazzo Borgatta a Rocca Grimalda (AL) ospita la
seconda edizione della rassegna d'arte contemporanea ''Cristalli di Rocca'',
inaugurata lo scorso anno da un'idea dell'assessorato alla cultura con
l'intenzione di ospitare un appuntamento annuale di scoperta e di conferma
dei nuovi nomi dell'arte contemporanea. La mostra, patrocinata dal Comune di
Rocca Grimalda, Provincia di Alessandria e Regione Piemonte, sarà visitabile
dal 27 Agosto al 7 Settembre e saranno esposte le opere di diciotto artisti,
perlopiù scelti tra i giovani nomi più validi a livello di ricerca e
curriculum che lavorano oggi sul territorio nazionale. La mostra è a cura di
Carolina Lio, che prosegue il lavoro iniziato nel 2007 da Giorgio Bonomi,
concentrandosi sulle nuove tendenze della pittura e della fotografia. Per la
mostra sarà stampato un catalogo con testi del curatore che sarà disponibile
gratuitamente presso la Galleria Civica. Si ringrazia per il supporto la
Galleria 911 di La Spezia.

TESTO CRITICO GENERALE
Ben diciotto artisti sono stati chiamati a prendere parte della seconda
edizione della rassegna "Cristalli di Rocca" e sono stati riuniti come
testimoni quasi inediti di nuovi modi di indagare il mondo, sezionandolo con
uno sguardo che vorrebbe essere analitico e che alla fine però non riesce a
nascondere un certo stupore. Così come l'edizione dello scorso anno si
concentrava sull'autoritratto, sulla rappresentazione di se stessi in
un'indagine autocritica, quest'anno la vera spinta motrice sembra essere
data dal senso di spiazzamento, negativo o positivo, che possiamo chiamare
stupore, meraviglia o incredulità. E' la riscoperta della sensazione, dal
dolore alla compensazione mistica, che irrompe nelle opere di questa seconda
edizione e spazza via quella sorta di indifferenza moraviana che ci si
trascinava ormai da qualche anno, come simbolo nero della decadenza della
fine del novecento. La meraviglia spezza l'accettazione passiva e fa
arrivare al superamento, a un messaggio positivo di rinascita che i nostri
giovani creativi vogliono costruire con uno sforzo quasi collettivo e di cui
la nostra mostra è un piccolissimo tassello, una delle tante testimonianze
in una situazione nazionale in cui l'arte riscopre il gioco, l'ironia, il
gusto di prendersi in giro, l'infantilità proverbiale dell'arte, il senso di
una bellezza pulita, leggera, candidamente semplice. La pittura gioca con se
stessa e compie un'operazione che la avvicina all'illustrazione o
addirittura al fumetto, cosa che fino a pochissimo tempo fa sarebbe stata
vista come un'auto-svalutazione. Oppure recupera quei toni chiari, privi di
troppi segni, ottenuti per un lavoro di sottrazione che alcuni autori
informali avevano utilizzato come strumento quasi filosofico di studio
attento e, appunto, di stupore della materia. Mentre la fotografia
ripristina una semplicità degli esordi, si libera di trucchi e aggiunte,
riscopre una immediatezza dei soggetti, quasi una sua essenza primitiva,
mettendo al bando la contaminazione pubblicitaria e ridichiarandosi come
arte del vero e non dell'artificio. Il messaggio complessivo è, quindi,
quello della voglia di riscatto. Ci si riscatta da una cerebralità dell'arte
che l'ha fatta diventare fredda e cupa, da anni di declino delle varie
accezioni di umanesimo e umanità, dalla voglia di aggiungere, caricare e
allibire. I nostri artisti scavano sotto tutto questo, sotto tutti gli
strati dentro cui l'intellettualità degli ultimi anni si è trincerata, per
riscoprire una genuinità, una rinata innocenza dell'espressione.

Carolina Lio Manarola (SP), 23 Luglio 2008



giadalomi@interfree.it

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