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martedì 26 agosto 2008

FEDERALISMO FISCALE E MEZZOGIORNO: QUALI LE CONSEGUENZE?

 


CHE SIGNIFICA PER IL MEZZOGIORNO IL FEDERALISMO FISCALE?

Di Raffaele Pirozzi e Giuseppe Biasco



La Lega ed i suoi sgangherati ministri hanno una risposta alla crisi economica in atto: la recessione e l'inflazione si combattono con il Federalismo Fiscale.

L'idea è sempre la stessa: le sei Regioni produttive del Nord tengono in piedi, con il pagamento delle tasse, lo Stato; che sperpera questa ricchezza sostenendo, con l'assistenza, le Regioni del Sud.

Poiché nella passata legislatura un referendum popolare bocciò la riforma federalista presentata dalla Lega, questa volta i ministri leghisti non intendono presentare riforme Costituzionali, ma presenteranno una proposta di legge di riforma fiscale, all'interno della legge finanziaria, che deve essere solo approvata in Parlamento.

Ed ecco Tremonti, ospite di Bossi e Calderoli a cena per festeggiare il suo compleanno e fare l'accordo sul federalismo fiscale.

Mentre questo avveniva, Berlusconi avvertiva, dalla Sardegna, che la Riforma della Giustizia era importante quanto il Federalismo. Ed ecco che le nevrosi politiche di Bossi e Berlusconi vanno avanti, senza tenere conto della realtà internazionale, della Europa e dei bisogni e delle esigenze dei cittadini italiani. Non stiamo proponendo il mantenimento della situazione attuale, è necessario una discussione approfondita per evitare che i cittadini ricchi lo diventano sempre più, mentre i più poveri lo diventano sempre di più. E' giusto che un servizio pubblico abbia lo stesso costo a Bolzano ed a Catania bisogna garantire ,nel contempo, l'universalità e la parità dei servizi.

Infine, un'ultima riflessione-domanda: " Nell'ambito di un federalismo fiscale l'Iva pagata dai consumatori dove deve essere assegnata"? L'Iva apparterrà alle Regioni in cui viene pagata dai consumatori oppure deve essere restituita alle Regioni in cui ci sono le aziende che distribuiscono i beni di consumo? Il problema non è rilevante perché nel primo caso, le regioni del Sud si vedrebbero assegnate la stragrande parte delle tasse pagate sul consumo, senza consegnare allo Stato il 20% del suo PIL.

In caso contrario le Regioni del Nord si approprieranno di una parte importante del reddito delle altre regioni.

A proposito dell'Iva, ci aspettavamo una crescita degli introiti dello Stato su questa voce per gli aumenti che si sono verificati su i prezzi di benzina e dei generi di prima necessità.

Invece si registra una contrazione forte delle entrate delle Finanze per l'Iva.

Una diminuzione era prevista perché l'aumento dei prezzi aveva portato ad una contrazione della domanda, ma questo non basta a giustificare una tale diminuzione tanto grande.

E' ripresa l'evasione dell'Iva da parte degli imprenditori e dei professionisti; questa è l'unica risposta possibile. In soli tre mesi si è registrata una diminuzione del 15% dell'entrate dell'IVA. Incredibile!

Il mondo cambia, la Cina produce tutti i beni del vecchio mondo occidentale e la preoccupazione degli imprenditori e dei professionisti del nostro paese è quella di non pagare le tasse. Ed il Governo si prepara a rendere legale tutto questo con una legge fiscale e con una riforma della Giustizia che elimini il rischio della incriminazione e della condanna per reati di questo tipo. Perfetto non vi pare?

Noi restiamo fiduciosi nelle capacità degli italiani di trovare sempre la rotta giusta per continuare ad assicurare un futuro al Paese anche a dispetto dei suoi governanti.


Napoli, 26/08/08

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