Web e partiti in Italia:
i giovani politici scoprono i blog.
E la Lega "buca" la rete
Cosa è successo ai siti dei partiti politici italiani dopo la campagna elettorale? SherpaTv ha intervistato i guru della comunicazione online, e ha scoperto che nell'universo virtuale la politica del Belpaese stenta ancora ad affermarsi, sebbene il rinnovamento del Parlamento, tre mesi dopo le elezioni del 13 e 14 aprile, abbia comportato un lieve miglioramento della presenza dei politici nella rete.
Sono tre gli indicatori utilizzati per analizzare la situazione italiana: orizzontalità vs verticalità nella struttura organizzativa e dialogica del sito; multimedialità vs staticità nell'uso delle potenzialità del linguaggio; partecipazione vs delega come modello di rappresentanza.
A sorpresa, ma non troppo, l'unico sito con una certa rilevanza è quello della Lega Nord: privo di corrispondenza tra le gerarchie politiche e quelle di organizzazione dello spazio web. Nella destrutturazione e in un effetto complessivo che può apparire caotico, nel portale del Carroccio c'è l'idea di un soggetto multiplo, somma di nomi, temi, luoghi. Quello della Lega, è un sito che presuppone una motivazione forte, un riconoscersi, una fortissima identificazione, tutt'uno con il popolo, con il «suo» popolo, chiamato a raccolta attraverso un'agenda fitta di appuntamenti, aggiornata puntualmente dai webmaster leghisti.
Più attive dei movimenti tradizionali, sul web, sono le fondazioni politiche.
Sherpa ha studiato i siti di ItalianiEuropei, Magna-Carta, Fare Futuro e Glocus: qualcosa certamente si muove nel senso di una partecipazione pienamente orizzontale, non gerarchica. Siamo ancora molto indietro, tuttavia, ad altre realtà estere.
Quanto al governo, sono nove su ventuno i componenti del governo Berlusconi ad avere un sito o un blog personale. Di questi si possono considerare siti attivi solo sette. Tre sono «under construction», ossia in preparazione, da diversi mesi.
Veltroni, Casini e Calderoli sono presenti addirittura su Facebook. Insieme a loro molti giovani parlamentari, della maggioranza e dell'opposizione: ci sono il leghista Massimiliano Fedriga, Alessia Mosca del Pd, Barbara Saltamartini, Luca Barbareschi e Italo Bocchino di An e l'eccezione, il senatore Achille Passoni, l'unico quasi sessantenne tra i parlamentari su Facebook: da loro arriva indubbiamente un segnale di speranza che il rinnovamento del parlamento possa portare a un rinnovamento della comunicazione politica.
SherpaTv ha intervistato Antonio Palmieri, responsabile web del Pdl, Francesco Verducci del Pd, il responsabile del sito della Lega Marco Reguzzoni, ma anche gli esperti Diego Bianchi di Exite e Andrea Salvati di Google.
Nella ricerca vengono poi analizzati i modelli europei e nordamericani. Emerge così che mentre nel vecchio continente l'utilizzo del web viene modellato ancora sull'attività dei partiti, veri protagonisti della comunicazione politica, negli Stati Uniti la rete, durante le Primarie per la corsa alla Casa Bianca, si è dimostrata un validissimo strumento di partecipazione e soprattutto di raccolta fondi.
Ufficio stampa <ufficiostampa@sherpatv.it>
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