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mercoledì 29 ottobre 2008

Il vicepresidente dei Circoli della Libertà della Campania contro lo sciopero nella scuola pubblica


NAPOLI. «Lo sciopero organizzato dai sindacati nella scuola pubblica è solo una protesta politica ed una scusa per attaccare, ancora una volta, il governo Berlusconi» è quanto sostiene Antonio Sicignano, vicepresidente regionale dei Circoli della Libertà della Campania, con riferimento allo sciopero generale indetto, dai sindacati CIGL CISL e UIL, per giovedì 30 ottobre nella scuola pubblica. «Tutti gli insegnanti ed i dirigenti scolastici – continua Sicignano - che parteciperanno allo sciopero, e che esortano i loro colleghi a scioperare, devono avere almeno la decenza di dire che stanno facendo politica. Stanno facendo politica nella scuola e sulla pelle degli alunni». Inoltre, secondo l'esponente regionale del movimento della Brambilla: «non è vero che la riforma privilegia la scuola privata, a discapito della pubblica. Infatti, io, che sono orgogliosamente un insegnante della scuola pubblica, giovedì non sciopereremo perché condivido in toto le linee generali della riforma Gelmini. La verità è che in Italia ci sono 37 corsi di laurea per un solo studente, e nella scuola pubblica c'è un docente ogni 9 alunni, e, nella provincia di Napoli, ci sono realtà scolastiche con classi formate da più insegnanti che alunni. Ebbene, la riforma Gelmini combatte queste cose, e per questo motivo io non parteciperò allo sciopero». Conclude Sicignano: «in realtà, il vero problema che bisogna combattere, nelle scuole campane, è la precaria edilizia scolastica. E' inaccettabile che, secondo le ultime statistiche, una scuola su tre, tra quelle che si trovano in una zona ad alto rischio sismico, non è conforme ai parametri disposti dalla più recente normativa antisimica. Su ciò non ho mai visto proteste eclatanti dei sindacati, eppure stiamo parlando di una vicenda molto grave, che in passato, in occasione di alcuni tragici eventi sismici, ha prodotto pure delle vittime. Io, personalmente, - conclude - sono per una scuola pubblica sicura, dove le risorse economiche sono spese per la ristrutturazione degli edifici diroccati, piuttosto che in inutili progetti pomeridiani».

Info: http://www.cdlstabia.com

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