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lunedì 6 ottobre 2008

La blogosfera, tra giornalismo e conversazione

Periodo di riflessione, di studi e articoli sul mondo dei blog, soprattutto grazie al rapporto annuale sullo stato della blogosfera pubblicato da Technorati, sito leader del settore che dal 2002 si occupa di censire i milioni di pagine appartenenti ai blog di tutto il mondo.


Nel rapporto si parla di 133 milioni di blog, di cui oltre 7 milioni aperti negli ultimi 4 mesi e addirittura un milione e mezzo inaugurati nell'ultima settimana. Sono scritti in 81 lingue diverse, provenienti da 66 nazioni e 6 continenti, Antartide compresa. Insomma, sono i numeri di una rivoluzione.


Con questo rapporto del 2008, però, Technorati non si occupa più unicamente dell'aspetto "quantitativo" della blogosfera, di registrare i dati e i visitatori: si occupa anche di analizzare il come e il perché di questo fenomeno.


Emerge così che aprire un blog non è un'azione come un'altra nella vita di una persona, ma l'inizio di un'esperienza che potrebbe addirittura portare a cambiare professione, casa, moglie e amante. Gli uomini scrivono più delle donne, i trentenni più degli adolescenti, i laureati più dei diplomati, i lavoratori dipendenti più di quelli autonomi e almeno la metà dei bloggers ha uno stipendio medio-alto.


Ci sono blog su ogni argomento, tutti noi possiamo parlare e commentare in modo diverso, originale, tanto da dar vita a una forma di comunicazione e diffusione dell'informazione assolutamente innovativa.


In un'epoca in cui giornali, tv e tutti i principali mezzi di informazione sembrano aver perso credibilità, i blog sono diventati luoghi di approfondimento, di conversazione, di confronto, di un'informazione più attendibile perché costituita da tante voci diverse.


Alla lunga il diritto di informazione, quello vero, ha prevalso sulla sudditanza dei media classici ad un dovere di cronaca spesso di parte, sulle favole rassicuranti raccontate troppe volte per non creare allarmismo o sulla volontà di far notizia a tutti i costi attraverso l'esagerazione.

Sono in molti, oggi, a credere di più a un ignoto blogger che a un famoso redattore. Nel settore dell'informazione c'è una disintermediazione in atto, con i bloggers che si stanno sostituendo ai giornalisti, con alcuni blog che hanno più lettori dei quotidiani affermati. Il controllo editoriale sulle notizie sta scomparendo e ognuno di noi può diventare un reporter come dimostra il sito coreano www.ohmynews.com che ha più di due milioni di lettori al giorno grazie alla pubblicazione di articoli da parte di circa 40.000 "citizen journalists".

E in quest'universo affascinante di informazione alternativa c'è anche www.pamelaferrara.com, un blog che parla di blog, di Internet, di Web 2.0, di Social Network, di Google, di YouTube, di Wikipedia, di tutto ciò che di interessante e stravagante accade ogni giorno nella Rete, per rimanere sempre informati su quel mondo virtuale del quale ormai non possiamo più fare a meno.

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