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domenica 19 ottobre 2008

TRA RECESSIONE E MANCANZA DI STRATEGIE DI SVILUPPO.

IN ATTESA DELLE ELEZIONI IN U.S.A. TRA RECESSIONE E MANCANZA DI STRATEGIE DI SVILUPPO.

di: Raffaele Pirozzi e Giuseppe Biasco


Napoli, 19/10/08. Adesso abbiamo la conferma di quello che avevamo sempre sospettato: Berlusconi e Tremonti non hanno mai seguito nessuna teoria economica, ma hanno utilizzato quella che serve al momento per garantire al mondo degli affari e della finanza italiana, ed a se stessi, ingenti guadagni.

Infatti, in queste ore, in cui la crisi economica rischia di sconvolgere il mondo della finanza e della impresa internazionale, l'imprenditore e il professore, hanno abbracciato, convinti la teoria dello Stato che interviene in economia.

Solo pochi mesi fa, spiegavano in campagna elettorale, che bastava abrogare l'ICI e detassare gli straordinari per rimettere in cammino la crescita economica del nostro paese; oggi si appellano allo Stato per aiutare le Banche in crisi di liquidità e per sostenere le imprese che già da tempo risentono degli effetti della crisi.

Si è raggiunto il paradosso che i teorici del liberismo, come il nostro Ministro della Economia e il Presidente del Consiglio vengono tacciati di essere dei socialisti dal giornale: "Libero", mentre l'ex comunista Veltroni viene descritto come un difensore del libero mercato.

Quando si trattava di fare affari con le cartolarizzazioni del patrimonio immobiliare dello Stato, sostenute da Unicredit, erano tutti liberisti e pronti a morire per garantire la libertà degli individui e della impresa. Adesso che la crisi americana ha scaricato tutti i suoi effetti negativi, costringendo la Banca di Profumo ad una sottoscrizione di capitale di 6,5 miliardi di euro, sono tutti convinti assertori dell'intervento dello Stato in economia per salvare il risparmio dei cittadini ed il futuro economico della impresa italiana.

Nel frattempo che questo viene affermato dal patriota Berlusconi, che denuncia la possibilità di scalate straniere alle nostre aziende, l'Unicredit vede aumentare la presenza dei fondi libici nel suo capitale sociale fino al 4,25% del totale.

Con questa operazione i fondi libici sono diventati possessori di una quota rilevante del pacchetto azionario dell'Unicredit, il secondo in ordine di grandezza, assumendo un ruolo di controllo notevole per gli equilibri societari. Meno male che Gheddafi è amico del nostro Presidente !

L'ingresso dei libici ha fatto registrare una ripresa del titolo in Borsa, dopo il crollo e la sospensione delle vendite dei giorni scorsi.

Mentre tutto questo succede, la famosa Compagnia Aerea Italiana, non è ancora quotata in Borsa e sono in corso frenetiche trattative con un partner estero per potere finalmente "volare".

Il nuovo volto di Berlusconi è quello dell'amico affezionato di Bush, del riferimento personale di Putin in Europa, del difensore del diritto delle imprese italiane ed europee di continuare ad inquinare senza pagare dazio, mentre approva senza problemi la proposta del laburista inglese Gordon Brown di intervenire in economia con aiuti di Stato alla finanza in crisi di liquidità.

Tutto ed il contrario di tutto al tempo stesso, il Governo ed il suo leader si muove senza una rotta, senza una strategia per il futuro, con una spudoratezza ed una spregiudicatezza che nascondono il fatto che non hanno ancora capito niente di quello che sta succedendo e di come andrà a finire.

Eppure, gli italiani stanno passando dal consenso elettorale ad un appoggio acritico al suo operato. Sembra che più si comporta da cialtrone e più piace. I sondaggi lo danno in continua crescita. Gli italiani gli perdonano perfino, di non essere andato alla assemblea dell'ONU, perché doveva andare nella beuty farm per un tagliando di bellezza.

In questa atmosfera di paura per il presente e per il futuro, in cui viviamo, Berlusconi è rassicurante, sembra essere sempre in grado di fare la cosa giusta al momento giusto, l'impressione di tutti che si inventerà sempre qualche cosa per uscire dai guai, anche se in dispregio delle regole e della morale, con la furbizia di sempre.

Del resto, tutti sono in attesa delle elezioni per il nuovo Presidente degli Stati Uniti, per conoscere in che modo il paese guida del sistema capitalistico occidentale affronterà la crisi e quali proposte saranno presentate dal nuovo Presidente, che sicuramente rappresenteranno una svolta importante per l'economia internazionale.

Tra poco la crisi arriverà fin dentro le famiglie italiane, bisognerà parlare di salario e di lavoro stabile, altrimenti i sogni di grandezza moriranno miseramente, bisognerà essere veramente socialisti per uscire da questa nuova grande emergenza sociale che si annuncia epocale.

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