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mercoledì 5 novembre 2008

Campagna Italiana Contro le Mine


Cluster bombs: L'Italia non deve arrivare alla firma di Oslo a mani vuote

Roma, 4 novembre 2008 - Con la proiezione di « I bambini ci giuocano », documentario realizzato nel 1952 dai maestri del neorealismo Vittorio De Sica e Cesare Zavattini sugli effetti della contaminazione da ordigni inesplosi nel dopoguerra, la Campagna Italiana contro le Mine ha voluto oggi riattivare il dibattito sull'impatto umanitario di mine e munizioni cluster .

Il filmato è stato mostrato oggi a Roma nell'ambito di una conferenza intitolata "Dalle mine alle cluster bombs: l'impatto sulle popolazioni civili e i loro diritti", che ha visto la partecipazione del Sottosegretario agli Affari Esteri Enzo Scotti, del Presidente della Croce Rossa Italiana Massimo Barra, e di Emanuele Brambilla, responsabile della comunicazione della Fondazione Don Gnocchi, pioniera nell'assistenza e riabilitazione dei mutilati di guerra.

"Il parallelismo tra la situazione vissuta dalle generazioni dei nostri padri e nonni e le immagini che ci arrivano ogni giorni da Paesi come l'Afghanistan, la Cambogia o il Libano ci ricorda che i problemi delle popolazioni colpite dai residuati bellici esplosivi non sono poi così lontani da noi e ci deve spingere ad agire per evitare il ripetersi di queste tragedie," ha dichiarato Giuseppe Schiavello, Direttore della Campagna Italiana contro le mine, ricordando che mine e ordigni inesplosi infestano attualmente almeno 99 Paesi e otto territori non riconosciuti internazionalmente.

Il 3 dicembre, l'Italia firmerà a Oslo la Convenzione che mette al bando le munizioni cluster, armi indiscriminate che disseminano i territori colpiti di pericolosissimi ordigni inesplosi ma innescati.

"Mettere al bando le bombe cluster è fondamentale per prevenire nuove emergenze umanitarie, di cui sarebbe difficile prevedere l'entità," continua Schiavello. "Ma non bisogna dimenticare la sofferenza delle popolazioni già colpite da mine e residuati bellici esplosivi, che vanno sostenute con interventi mirati alla bonifica dei territori contaminati, alla prevenzione dei rischi ed alla assistenza e riabilitazione delle vittime."

Purtroppo, negli ultimi anni la dotazione del fondo appositamente istituito – con il sostegno di tutti gli schieramenti dell'arco parlamentare - per sostenere lo sminamento umanitario è stata progressivamente ridotta e risulta inesistente per il 2009.

"L'Italia non può presentarsi a Oslo a mani vuote. Le prese di posizione politiche vanno sostenute da azioni concrete," conclude Schiavello.

Campagna Italiana Contro le Mine

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Fax 06 85304326

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