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lunedì 24 novembre 2008

VEDERE CHIARO (Augenlicht) - recensione

Nell'ambito della rassegna TREND - Nuove frontiere della scena europea, il Teatro Belli presenta, fino al 30 novembre, VEDERE CHIARO (Augenlight) del giovane drammaturgo tedesco Marius Von Mayenburg. E' la storia di Walter che vive solo in una casa fatiscente e dalle finestre perennemente sbarrate e di Julia, che entra in punta di piedi portando un po' di luce nella sua vita grigia e tormentata. Tutto deve restare com'è. Julia, che cucina e pulisce, deve fare tutto in silenzio, senza far rumore e soprattutto star lontana da una porta che deve rimanere sempre chiusa ma dalla quale sente provenire strani rumori. Walter conduce un'esistenza che è quasi un perenne morire. Julia vuole riportarlo alla vita e piano piano riesce nel suo intento fino al giorno in cui, spezzando il divieto, aprirà quella porta svelando per intero il dramma dell'uomo e il mistero del suo oscuro passato. Vedere Chiaro parla all'inconscio dell'uomo accecato da paure e timori legati al giudizio altrui ma soprattutto di se stessi. Walter è un uomo duramente colpito dalla vita e cerca conforto in un vivere claustrofobico che, se possibile, allarga ancor più l'abisso interiore in cui egli si trova. Se Walter è il buio, Julia è la luce che saprà scuotere, almeno in parte, la rassegnazione di un uomo incatenato, sì, alla sofferenza che odia, ma che, inconsciamente e in maniera sottilmente perversa, se ne compiace. Ottimi gli interpreti Maria Chiara Di Stefano, Mario Podeschi e Claudia Manini. La regia e la traduzione sono di Adriana Martino che ha curato questa interessante Rassegna con i contributi del Goethe Institute di Roma e dell'Assessorato alle Politiche Culturali.


(Ilda Ippoliti)

TEATRO BELLI Piazza Sant' Apollonia, 11/a Roma (Trastevere) tel. 065894875 www.teatrobelli.it info@teatrobelli.it

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