Spesso nuovi progetti vengono realizzati solo sulla spinta di appuntamenti mondiali come le Olimpiadi o gli Expo
Entro quattro anni una vasta area ad Est di Londra smetterà di essere "svantaggiata": qui nasceranno infatti 4 mila nuove case, nuove scuole e qui lavorerà buona parte di 50 mila nuovi occupati. Entro quattro anni l'intera area metropolitana di Londra si arricchirà inoltre di nuovi collegamenti stradali e ferroviari con il resto del Paese. Entro quattro anni, infine, Londra dovrà ribadire al mondo di essere una grande metropoli, in grado di accogliere un evento unico: le Olimpiadi.
Snocciola i dati con la sicurezza di chi sa che la sua città è pronta ad accogliere anche questa sfida Greg Clark, studioso a livello internazionale, consulente OCSE, autore del volume "Olympics, EXPOs, World Cup, Summits and Festivals: How to make them work locally" e responsabile del sito Making Cities and Regions Work.
Intervenuto l'11 dicembre scorso all'inaugurazione di quattro nuovi seminari dedicati a Infrastrutture e sviluppo locale: buone pratiche internazionali a confronto, organizzati per la seconda volta da Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo presso Regione Lombardia, Clark ribadisce di fatto il leit motiv dell'incontro: i grandi eventi rappresentano quasi sempre un "moltiplicatore di opportunità locali"; talvolta permettono di mettere in cantiere opere che si realizzeranno anche dopo tali eventi; sicuramente rappresentano un'occasione unica per accelerare in primis a livello burocratico ma poi anche pratico la realizzazione di opere e trasformazioni altrimenti relegate ad un "cassetto dei desideri". Gli stessi a cui ha fatto cenno riferendosi all'Expo 2015 Fabio Terragni, presidente di Autostrada Pedemontana Lombarda, e che possono essere "messi a sistema sulla base delle opportunità offerte da questo evento mondiale".
Sulla stessa linea d'onda è anche Daniela Gasparini, amministratore delegato di Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo, che ha parlato di "stimolo ad andare oltre". "I grandi eventi servono anche a questo: a far capire che occorre abbandonare la logica del lavorare a blocchi per fare invece sistema; per ripensare in maniera unitaria tutto il sistema metropolitano che dovrà affrontare l'impatto di un evento come l'Expo". Anche per questo ha auspicato un veloce insediamento di un'autorità unica per mobilità e trasporti, che mantenga però viva l'attenzione ad uno sviluppo il più possibile sostenibile.
Sostenibilità, ed è questo un concetto emerso con evidenza nell'incontro odierno, non vuol dire però solo progettare tenendo conto del possibile impatto ambientale. Vuol dire anche prevedere fin dall'inizio il possibile riutilizzo di una struttura.
Le Olimpiadi Invernali di Torino, presentate da Domenico Arcidiacono, commissario liquidatore dell'Agenzia Torino 2006, sono in questo senso un esempio di successo. Le 65 opere realizzate tra il 2001 ed il 2005 per un costo complessivo di 1.700 milioni di euro sono oggi completamente riutilizzate. Non solo. La location di molte costruzioni è stata fin dall'inizio decisa proprio in vista di usi alternativi post-evento. È il caso di quelle destinate accogliere i giornalisti, ora diventate dei campus universitari per le facoltà umanistiche torinesi e quelle scientifiche della vicina Grugliasco; alcuni villaggi olimpici destinati agli atleti sono poi diventati alberghi, mentre altri sono stati trasformati in residenze private ed uffici.
Torino 2006, poi, ha inciso in maniera eccellente anche sulla rigenerazione urbana. Sulla stessa linea di quanto sta succedendo a Londra, anche nel capoluogo piemontese si è scelto di insistere su un'area depressa come quella degli ex mercati generali, ora completamente ricostruita e a disposizione della città.
E Milano? Lanfranco Senn, presidente di Metropolitana Milanese, ha puntato il dito sulla mobilità e ha parlato della necessità di un "grande intervento straordinario" a fronte del "grande evento" che la attende. Secondo Senn le sfide che nei prossimi sette anni aspettano l'intera area milanese sono: affrontare l'aumentata intensità di traffico; garantire una sufficiente accessibilità con adeguate condizioni di sicurezza; favorire la sostenibilità e aumentare il volume di informazioni. Per ciò che riguarda la metropolitana, invece, da qui al 2015 dovrebbero raddoppiare le attuali linee, passando così a 6, e aggiungersi altri 89 km ai 79 attuali, con nuove tratte che raggiungeranno Monza e il Sud Milano.
Infrastrutture e sviluppo locale: buone pratiche internazionali a confronto è un evento organizzato da Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo con il patrocinio di Regione Lombardia, in collaborazione con Autostrada Pedemontana Lombarda e con la partecipazione di Metropolitana Milanese.
Il prossimo appuntamento, fissato per giovedì 29 gennaio 2009, sarà dedicato a Trasporti, porti e logistica.
per maggiori informazioni: Ufficio stampa
Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo
tel. 02 24126 558, vergani@milanomet.it
nicelli@milanomet.it
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