GEO - Ambiente & Territorio
A Monterotondo lo sperpero energetico è istituzionalizzato
Da tutto il mondo la profonda crisi stimola gli interventi strutturali per risparmi energetici con iniziative governative e delle amministrazioni locali, ma in Italia la posizione è differente: il governo gioca le sue carte per diluire nel tempo, o vanificare, gli obiettivi del 20-20-20 di Kyoto per i mutamenti climatici e nel contempo annulla i contributi ai risparmi energetici sull'edilizia.
Anche a Monterotondo Marittimo ci si allinea alle linee governative con scelte che penalizzano il recupero energetico e preferiscono i combustibili fossili alle energie rinnovabili.
Una evidente dimostrazione viene da un millantato "Progetto per la realizzazione di un sistema integrato di recupero e valorizzazione energetica da fonti alternative" che sotto le belle parole nasconde le vergogne di un inquinante inceneritore di rifiuti speciali, che dai dati di progetto della ditta proponente, Solemme S.p.a., ha un rendimento del 22%, sperperando al vento tutto il restante calore prodotto: circa 60GWh termici/anno, buoni per riscaldare quasi 15.000 abitanti!
Questo impianto, portato in palma di mano dall'Amministrazione comunale, ha altri gravi difetti:
1) consuma rilevanti quantitativi di gas GPL per garantire la combustione; i consumi non sono dichiarati, ma due enormi "bomboloni" per oltre 60.000 litri stanno a dimostrarne l'entità.
2) l'essicazione dei fanghi sottrae vapore geotermico alla centrale Enel.
3) necessita di 21.000 tonnellate/anno di biomassa per bruciare i fanghi.
4) presenta emissioni di idrocarburi al livello massimo previsto per legge.
Neppure con le assemblee pubbliche, convegni e innumerevoli osservazioni alla VIA –presentate da GEO, privati, rappresentanti di categoria e operatori locali –, si è ottenuto un mutamento di indirizzo dell'Amministrazione, sorda ad ogni ragionamento. Appare quasi che lo sperpero energetico sia perseguito scientemente e che gli obiettivi di Kyoto siano solo un fastidioso target da evitare in ogni modo.
Che queste scelte non siano un caso unico a Monterotondo, ma una costante, se ne ha ampia riprova osservando come un intero quartiere costruito in frazione Frassine sia stato approvato con riscaldamento a gas GPL, senza obblighi ad applicazione di pannelli solari termici, né ad una edilizia con elevata efficienza energetica. Altrettanto dicasi per gli impianti sportivi riscaldati a GPL, nonostante la prossimità alle tubature di vapore geotermico.
E' paradossale che tutto ciò avvenga nel comune in cui è presente un "Centro Internazionale dell'Innovazione Tecnologica sulle Energie Rinnovabili" che tra i propri obiettivi dichiara "le tecnologie per il risparmio energetico e l'efficienza".
Come dire: quando la politica prevarica la scienza, si predica bene, ma si razzola male, anzi malissimo!
----------Da: geo.monterotondo@libero.it
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