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lunedì 19 gennaio 2009

Biodiversita': caso o necessita'? Alla stazione Zoologica 'Dohrn' giornata dedicata alla biodiversità

Gentile collega

di seguito, troverai il comunicato stampa relativo alla conferenza divulgativa
Biodiversità: caso o necessità? che si terrà venerdì 23 gennaio alle 16.30 alla Stazione Zoologica "Anton Dohrn" di Napoli.

L'evento sarà l'occasione per discutere del delicato tema della perdità della biodiversità animale e vegetale (
dal 1970 al 2000, si è assistito alla perdita del 30% delle specie terrestri, del 30 % delle specie marine e del 50% delle specie d'acqua dolce e un quinto delle specie viventi complessive rischia di scomparire nei prossimi trent'anni), che si collega anche a quello degli OGM, spiegando perché la biodiversità non è solo essenziale per gli ecosistemi terrestri e acquatici, ma fornisce "servizi" e prodotti indispensabili per la vita dell'uomo.

Solo nel Mediterraneo, la foca monaca e il delfino sono già quasi scomparsi. E proprio il delfino, in Italia, è presente solo al largo delle coste di Ischia. Mentre in Campania altre specie ittiche come il cavalluccio di mare, i ricci eduli, lo spondilo, l'anfiosso e le gorgonie si sono drasticamente ridotte. La perdita della biodiversità sta diventando un problema sempre più stringente.

Fra i relatori,  il genetista di fama internazionale Edoardo Boncinelli, Emile Frison direttore generale dell'Istituto Bioversity International (16 uffici in tutto il mondo che impiega più di 360 ricercatori), l'esperto d'alimentazione Carlo Cannella. Modererà Gilberto Corbellini dell'Università La Sapienza di Roma.




Biodiversità: caso o necessità?

Giornata speciale alla Stazione Zoologica 'Dohrn' per capire cause e effetti della perdita delle specie animali e vegetali

Solo nel Mediterraneo, la foca monaca e il delfino sono già quasi scomparsi. E proprio il delfino, in Italia, è presente solo al largo delle coste di Ischia. Mentre in Campania altre specie ittiche come il cavalluccio di mare, i ricci eduli, lo spondilo, l'anfiosso e le gorgonie si sono drasticamente ridotte. La perdita della biodiversità sta diventando un problema sempre più stringente.

La perdita della biodiversità vuol dire anche più fame e povertà nel mondo e drastiche conseguenze sulla nostra alimentazione..

Le attività incontrollate dell'uomo stanno infatti mettendo a serio rischio la diversità biologica sulla terra, e si stima che abbiano incrementato il tasso naturale di estinzione delle specie di circa 100 volte.

Dal 1970 al 2000, si è assistito alla perdita del 30% delle specie terrestri, del 30 % delle specie marine e del 50% delle specie d'acqua dolce. E un quinto delle specie viventi complessive rischia di scomparire nei prossimi trenta anni.

La biodiversità, in tutte le sue accezioni, contribuisce a far funzionare i sistemi ecologici che caratterizzano il nostro pianeta: gli ecosistemi. Tutti gli organismi viventi derivano da un antenato comune (tutti parlano la stessa lingua, a base di RNA-DNA). All'inizio, quindi, gli ecosistemi terrestri funzionarono con una sola specie: l'antenato comune di tutti i viventi. Poi la vita cominciò a differenziarsi, fino a raggiungere i livelli di diversità di oggi. E ad ogni aumento di diversità gli ecosistemi continuarono a funzionare, superando anche le estinzioni di massa.


Il dibattito oggi è politico oltre che scientifico.

L'obiettivo della conferenza divulgativa (la prima di una serie sui grandi problemi della scienza organizzate alla Stazione Zoologica 'Anton Dohrn', e che si terrà venerdì 23 gennaio alle 16.30) è tentare di spiegare perché la biodiversità non è solo essenziale per gli ecosistemi terrestri e acquatici, ma fornisce "servizi" e prodotti indispensabili per la vita dell'uomo. Saranno presenti , fra gli altri , il genetista di fama internazionale Edoardo Boncinelli, Emile Frison direttore generale dell'istituto Bioversity (16 uffici in tutto il mondo che impiega più di 360 ricercatori), l'esperto d'alimentazione Carlo Cannella. E Gilberto Corbellini .

La biodiversità è infatti una risorsa economica di primaria importanza che può servire a combattere la fame e la povertà: una riserva di geni e molecole per uso agricolo, farmaceutico e industriale, ad esempio. Gran parte della vita e del sostentamento della specie umana si basa sull'agricoltura e sui prodotti agricoli. La biodiversità agraria è quella parte della diversità biologica che abbraccia tutti gli elementi propri dei cibi e dell'agricoltura, grazie a cui l'uomo si nutre e si sostenta. E non è solo una risorsa per la selezione genetica di nuove colture alimentari, come vorrebbe la concezione tradizionale, ma anche uno strumento prezioso nella lotta contro povertà e fame soprattutto nei paesi in via di sviluppo garantendo una alimentazione varia e nutriente e maggiore reddito per gli agricoltori, soprattutto quelli che vivono in aree marginali e climaticamente svantaggiate.

C'è infine un problema etico: la biodiversità non è un patrimonio di proprietà esclusiva delle generazioni attuali. È nostro compito conservare per le future generazioni il mondo che abbiamo ricevuto in eredità.

È necessario però capire di cosa si parla: anche la mancanza di informazioni corrette può essere un ostacolo alla difesa della biodiversità. C'è chi afferma che è addirittura indispensabile per la nostra sopravvivenza. Ma per difenderla è forse necessario cominciare a cambiare i nostri comportamenti.


23 gennaio 2008

16.30

Stazione Zoologica Anton Dohrn

Sala Conferenze

Villa Comunale, Napoli



Contatti:

Riccardo de Sanctis

+393395048233

Stefano Pisani

+393356323758


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