Primo week-end senza la schiuma di una “spina” o dell’immancabile “short” di wishy. Fino al 28 febbraio a Testaccio, Trastevere, San Lorenzo, Ponte Milvio, Piazza Bologna e Pigneto le due ordinanze “sperimentali” di sindaco e prefetto, se da un lato accompagneranno sonni più tranquilli per i residenti della Roma by night, dall’altro saranno l’incubo per chi, il fine settimana, proprio non vuol rinunciare a star su di giri. Niente alcolici da asporto dopo le 21 e, dalle 2, nemmeno all’interno dei locali. Così si spera di metter fine alle risse e al degrado del centro storico capitolino. In effetti, facendo un giro, l’aria che si respirava nel fine settimana appena lasciato alle spalle, complice il grande freddo, più che essere da “Roma città aperta”, sembrava più a una festa di compleanno riuscita male. Musi lunghi ovunque. Dai gestori dei locali costretti a immedesimarsi in sequestratori dell’ultimo momento per tenere i clienti all’interno ma soprattutto per impedire che qualcuno uscisse fuori con un goccio di birra (anche solo per fumare una sigaretta), agli studenti, ai turisti che strattonati per il travaso vetro-plastica per poter uscire in piazza prima delle 21, sbigottiti chiedevano..what’s fuck happens? Difficile pure spiegargli che dalle 2 nada de nada, i rubinetti si chiudono. Ad essere più tristi comunque non solo loro, i turisti. Ma i tanti, tantissimi costretti a mutare il proprio stile di vita, per colpa di una decina di invasati. Quelli in pratica che il week non sanno accontentarsi di una chiacchiera tra amici davanti a una doppio malto. Gli imbecilli dall’occhio lucido costante, quelli che ti guardano male perché alterati, pronti a partire con le mani dovessi incocciare il loro sguardo. Il “problema” esiste certo, ma gli esercizi pubblici,i clienti,come i residenti e soprattutto la politica cittadina, sanno bene che i comportamenti virtuosi non si impongono per legge. L’ordinanza di Alemanno vieta la vendita degli alcoli, pure se si è maggiorenni, quella del Prefetto Pecoraro vieta le bottiglie e le lattine. Va bene, se le regole sono applicate con intelligenza però. Perché se a via Tomacelli l’alcol è bandito, a piazza Augusto Imperatore non lo è, a piazza Venezia sì a Piazza del Popolo no. A Campo dei fiori sì al rione Monti il divieto non c’è. A Testaccio il divieto esiste, a Ostiense, al Gasometro e per tutti i locali di via Libetta no. Si può tirare fino alle prime luci del giorno. A San Lorenzo si varia da una strada all’altra. Al Pigneto tutti con il “bouttillon” alla spagnola. Le bottiglie, tanto per non rischiare, si portano da casa. Insomma si può essere pro o contro ma almeno se si devono applicare le regole, vale la pena ragionarci un po’ su. Il giro di vite, questo primo week end, ha solo rattristato gli animi. La movida e lo sballo sono stati forse solo azzoppati. La prima notte senz’alcol è passata. Gli occhi lucidi, quelli che creano “emergenza” e per colpa dei quali le regole poi valgono per tutti, però, se ne sono infischiati delle restrizioni. Loro alla sbronza non ci hanno rinunciano. Chissà se le violenze si fermeranno davvero.
Daniele Memola
link:www.opinione.it
Gran bell'articolo... Riassume perfettamente l'inefficacia di un'ordinanza emessa a fini propagandistici..
RispondiEliminaCome al solito, noi bravi cittadini paghiamo le colpe dei soliti ignoti che sicuramente neanche conoscono il contenuto della normativa e, se anche lo conoscessero, dubito che la rispetterebbero.
Se divieto dev'essere, che lo sia per tutti e in tutte le zone della capitale!!