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giovedì 8 gennaio 2009

RIMPASTO NELLA GIUNTA DI NAPOLI. SI DIMETTE NICOLAIS ED ARRIVA MORANDO

RIMPASTO NELLA GIUNTA A NAPOLI, SI DIMETTE NICOLAIS,
ARRIVA MORANDO.


di: Raffaele Pirozzi e Giuseppe Biasco


Il termine "società civile", fu coniato al tempo delle inchieste di Tangentopoli, quando ad una società politica corrotta veniva opposto una società civile composta da professionisti, intellettuali, imprenditori onesti, che dovevano scendere in campo per guidare il nostro
Paese fuori dal degrado e dalla immoralità di un partitismo senza più ragioni.

Da quello che si vede a Napoli, la società civile sembra aver fallito tutti i suoi compiti. Il rimpasto della Giunta, avvenuto domenica scorsa a tarda sera, ha visto la sostituzione di membri della società civile con altri, della stessa società, senza nessuna visibile differenza sul piano politico e morale.

E' evidente a tutti che la crisi della Giunta Iervolino, prima di essere morale è politica; coinvolta come è, dal lento ed inesorabile declino di Bassolino. Il povero Governatore ha avuto la sventura di vedere seppellito, sotto tonnellate di spazzatura, perfino il suo sogno di rendere Napoli la città della transavanguardia, la corrente delle nuove rappresentazioni artistiche, che il critico d'arte Achille Bonito Oliva diffonde da tempo e non sempre con successo.

Di fronte allo sfascio che viviamo, alla crisi di una ipotesi politica che non si è realizzata, ma che resta in vita per continuare a legittimare un gruppo di amministratori senza più idee e senza più consenso; una domanda verrebbe voglia di porre ai nuovi assessori della Giunta Iervolino: che cosa fa decidere un professore universitario, fino a pochi giorni fa poco coinvolto nel mondo politico napoletano, ad assumere l'incarico di assessore in una Giunta senza molto futuro e senza più politica?

Non certo la richiesta di aiuto del mondo politico alla società civile, che come abbiamo visto in questi 15 anni è stato veramente notevole. Abbiamo contato ben tre vice prefetti tra gli assessori al Comune ed alla Provincia, sicuramente due notai, una quantità enorme di professori universitari, di medici, avvocati, commercialisti, architetti, ingegneri e professionisti di tutte le categorie. Non è mancato nessuno nel lungo elenco di coloro che hanno avuto incarichi esecutivi nelle Giunte locali della nostra Provincia e della Regione.

"Un incarico di assessore non lo si nega a nessuno!" Questo si sente, spesso, dire nelle stanze del potere. Perché, allora, accettare un ruolo tanto sputtanato quanto rischioso in una fase come questa?

L'unica risposta possibile alla domanda è nel bisogno insopprimibile di soddisfare la propria vanità. Uscire dal cono d'ombra in cui si è da sempre posizionati, è un avvenimento che si aspetta per una vita e quando arriva non interessa sapere se durerà o no, bisogna cogliere l'occasione, che potrebbe non ripetersi più.

Questo significa che per anni si è vissuto in attesa di una chiamata che riconoscesse il valore della propria attività. Il riconoscimento del proprio ruolo sociale, della propria importanza. Quante frustrazioni si nascondono nella società civile napoletana!

E' inutile dire che per quanto siano importanti Belfiore e Realfonso, non credo che i cittadini napoletani li conoscessero, così come la Ammaturo, preside di una facoltà tanto conosciuta quanto derelitta: Sociologia.

I cittadini conoscono poco anche il lavoro di Guida l'editore; che ha qualche merito e che ora corre li rischio di esporli in una attività politica difficile e complessa.

Accecati dalla vanagloria, questi nuovi assessori non si sono resi conto di essere oggetto di una battaglia politica che si sta consumando nel Partito Democratico napoletano tra il gruppo di Bassolino, ed il resto dei democratici che si sono raggruppati attorno alla elezione di Nicolais a segretario provinciale. Non è un caso che Veltroni, dopo le dimissioni del segretario provinciale, ha inviato a Napoli: Enrico Morando. Il nuovo commissario del Partito, ministro del Governo ombra. proviene dal PCI, dalla componente riformista ed è in rapporto a Napoli con il gruppo storico del vecchio PCI , avversari di Bassolino da sempre, in un confronto politico che è stato senza esclusioni di colpi. Per ironia del destino, Bassolino fu nominato Commissario della Federazione di Napoli del PdS nel 1993, quando la Giunta del socialista Polese, fu sconvolta da scandali che riguardavano alcuni assessori importanti e sembrava che coinvolgessero anche degli ex comunisti della corrente riformista. E' inutile dire che sia il Sindaco Polese che i rappresentanti riformisti del vecchio PCI sono usciti, dopo oltre dodici anni di processi, assolti per non aver commesso il fatto. Bassolino fu nominato commissario della Federazione di Napoli e cominciò così il suo lungo periodo di Governo del Comune, della Regione e della politica napoletana.

La storia si ripete?!


Napoli, 08/01/09


Raffaele Pirozzi direttore giornaleonline"www.notiziesindacali.com"

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