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giovedì 15 gennaio 2009

Studio illegale: dal blog al romanzo


Duchesne

Studio illegale

Marsilio Editori

In libreria dal 4 febbraio 2009


Dal blog di culto Studioillegale.splinder.com, con decine di migliaia di lettori al mese e centinaia di commenti a ogni post, un travolgente romanzo satirico sul mondo degli avvocati milanesi, a cavallo tra Il diavolo veste Prada e Camera Café

Andrea Campi è un professionista serio. Giovane avvocato nella sede milanese del prestigioso studio legale internazionale Flacker Grunthurst and Kropper, si occupa di importanti operazioni societarie per conto dei più grandi colossi industriali. Aveva ambizioni, aveva amici, aveva una ragazza. Ora ha prospettive. Lavora fino a notte fonda, mangia pizza e sushi sulla scrivania, vive con un bonsai e parla con il muro. Le giornate scorrono tra pause alla macchinetta del caffé, redazione di contratti, dialoghi con il compagno di stanza e riunioni interminabili, fino al giorno in cui Andrea si trova coinvolto in un nuovo progetto particolarmente delicato. Le responsabilità si moltiplicano, come pure le ore di lavoro e i deliri di un capo sempre su di giri. E' l'inizio di un turbine di eventi e incontri che investe l'immobile routine di Andrea spazzandone via certezze ed equilibri.

Tra una vita privata sempre più a rotoli e la catastrofe lavorativa incombente, Andrea arriverà a fare i conti con la sua vita, l'unica professione per la quale non ha mai sostenuto un colloquio.

Dissacrante e ironico, Studio Illegale è una esilarante tragicommedia piena di lavoro, di frustrazioni e di cravatte.

Il blog: http://studioillegale.splinder.com

Il libro: http://www.marsilioeditori.it/component/marsilio/libro/3179675-studio-illegale

<<C'è una talpa illegale che si aggira tra gli studi d'affari legali milanesi. Raccoglie sussurri e grida e li riversa senza veli sul web. Il suo blog è diventato il divertissement più esilarante con cui gli avvocati ambrosiani occupano l'orario d'ufficio>> La Repubblica

<<Il blog più visitato, chiacchierato e commentato dalla comunità legale milanese, che in queste pagine riconosce tic, vizi e virtù della professione di avvocato d'affari>> Italia Oggi

<<Alternando eleganti descrizioni d'ambienti a brucianti dialoghi tra colleghi, Duchesne ne ha per tutti: partner cinici, egoisti e prevaricatori, praticanti sfruttati, giovani in carriera, segretarie bionde e brune… Ma chi è Duchesne, grillo parlante del blog Studio illegale?>> Il Mondo

Duchesne ha trent'anni. Vive e lavora nella sede milanese di un primario studio legale internazionale, dove si occupa di M&A, capital markets e altre materie che abbiano un'allettante traduzione in inglese. Nell'aprile 2007, ha debuttato sul web con il blog Studio illegale, raccontando la vita quotidiana degli avvocati d'affari, tra miserie ed esaltazioni, solitudini e nevrosi, blackberry e buoni-taxi, e raggiungendo, nel giro di pochi mesi, un successo fatto di migliaia di visitatori quotidiani.

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ESTRATTO

Lavoro nello studio legale Flacker Grunthurst and Kropper, dipartimento corporate, sede di Milano – centro di Milano – leading law firm nel panorama mondiale.

Più di 5.000 avvocati disseminati per il globo – Washington, New York, Londra, Parigi, Berlino, Madrid, Tokyo, Mosca, Città del Capo, Pechino, ecc. – raggruppati sotto il propiziatorio nome di 3 avvocati morti qualche secolo fa, fondatori di altrettanti studi legali indipendenti che, da qualche anno, si sono uniti al grido di "fonderci per sopravvivere al mercato, fonderci per aggredire il mercato". 5.000 destini legati da un filo sottile, oltre che dall'incapacità di scrivere correttamente il nome del luogo in cui lavorano.

Questo è più di un nome, questo è un brand e questo brand vuole dire eccellenza. Così sta scritto sopra il faccione che campeggia sulla home-page italiana del sito web dello studio. Il faccione, piegato in una smorfia tra la soddisfazione per i soldi guadagnati ed il rincrescimento per tutti quelli ancora da guadagnare, è quello di Francesco Persecati, il managing partner dello studio, un cinquantenne dai capelli tinti di rosso, che indossa mocassini in coccodrillo e provvede al mantenimento di tre mogli, il tutto con uguale nonchalance.

Poco sotto il faccione, si staglia il sobrio slogan che accoglie gli utenti: Un sostegno ai tuoi interessi, scelto per presentare la filosofia dello studio dopo che il precedente Con la legge, oltre la legge rischiava di sollevare troppa attenzione presso la guardia di finanza.

Dribblando una serie di immagini selezionate per trasmettere un senso fiducia e competenza – bambini che corrono in mezzo a prati fioriti, lunghi scaffali di libri, un uomo in giacca e cravatta sopra una collina immobile a guardare le nuvole – si ottiene il quadro completo dei servizi che lo studio mette a disposizione dei più grandi colossi industriali e finanziari. Assistenza legale ad amplissimo raggio, su qualsiasi materia abbia un'allettante traduzione in inglese: corporate, finance, dispute resolution, tax, employment, real estate. E aggiungerei etcicera ecticera, come dice Giuseppe, che non è disposto a rinunciare alla pronuncia inglese in generale, figuriamoci poi a favore del latino («Tu la fai semplice, Endriu, ma ti sei mai chiesto perché il latino è morto? E allora stiamo attenti a non fermare l'evoluzione anche, e soprattutto, nelle piccole cose.»).

La parte più interessante del sito è la sezione fotografica: una sterminata rassegna di avvocati, alcuni immortalati davanti alla biblioteca, altri apparecchiati alla scrivania, altri ancora appoggiati ad una colonna, tutti con l'espressione sorniona di chi l'ha fatta sporca ma sa che la passerà liscia. Nella foto che mi ritrae, per un particolare effetto ottico, sulla cravatta fa bella mostra di sé una grossa macchia nera dalla forma vagamente fallica. Ogni tanto chiamo Londra, dove gestiscono il sito, chiedendo che la foto sia sostituita. Mi risponde una ragazza del technical support che replica sempre «No, no, you're beautiful» e mette giù. Alle volte ho il sospetto che mi prenda in giro. Non credo però.

La sede di Milano conta circa 200 elementi, tra partner, avvocati, praticanti, stagisti, segretarie, centraliniste, tecnici, fattorini, amministrazione e contabilità, distribuiti su cinque piani di un anonimo palazzo nel centro di Milano.

Il mio ufficio si trova al terzo piano, una piccola stanza che si affaccia su una strada dove le auto tendono ad allungare i pedoni con una certa regolarità.

E' qui che lavoro.

E' qui che ho imparato a essere un professionista serio.

E' qui che ho cominciato a non sentirmi bene.



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Jacopo De Michelis
j.demichelis (at) marsilioeditori.it

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