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lunedì 27 aprile 2009

RIDOTTA L'INDENNITA' PER I PARLAMENTARI EUROPEI.

 

RIDOTTA LA INDENNITÀ PER I PARLAMENTARI EUROPEI.

di: Raffaele Pirozzi e Giuseppe Biasco


La settimana scorsa, il Parlamento Europeo, ha approvatouna risoluzione che riportiamo integralmente:

PROPOSTA DI RISOLUZIONE 21 gennaio 2009

Presentata a norma dell'articolo 113 del regolamento da Jana Bobošíková sulla riduzione delle indennità dei deputati al Parlamento europeo alla luce della recessione economica nell'Unione europea e della crisi finanziaria ed economica globale.


Proposta di risoluzione del Parlamento europeo sulla riduzione delle indennità dei deputati al Parlamento europeo alla luce della recessione economica nell'Unione europea e della crisi finanziaria ed economica globale B6 0061/2009


Il Parlamento europeo,

– vista la sua decisione del 28 settembre 2005 che adotta lo statuto dei deputati del Parlamento europeo (2005/684/CE, Euratom),

– viste le previsioni della Commissione europea del 19 gennaio 2009, secondo cui la recessione colpirà l'intera Unione europea,

– visto l'articolo 113 del suo regolamento,

A. considerando che la crisi economica globale è lungi dall'essere superata e comporterà ripercussioni di vasta portata su tutti i settori,

B. considerando che i costi della recessione economica dovrebbero essere sostenuti da tutti, compresi i rappresentanti eletti,

1. ritiene che, alla luce della recessione economica in atto, continuare ad applicare lo statuto dei deputati del Parlamento europeo adottato nel 2005 non sia né giustificato né corretto;

2. propone che, prima dell'inizio della nuova legislatura nel 2009, il Parlamento europeo sottoponga a revisione tutti gli articoli che disciplinano l'importo delle indennità e il diritto all'indennità transitoria e alla pensione di anzianità dei suoi deputati;

3. propone di ridurre del 30% le indennità dei deputati al Parlamento europeo previste dallo statuto adottato nel settembre 2005.

Il Parlamento Europeo, ha approvato all'unanimità questa proposta. Fino ad ora, i deputati eletti da ogni Stato membro, percepivano uno stipendio annuale pari a quello dei deputati dei paesi di provenienza. A questo stipendio andavano aggiunte indennità per il funzionamento degli uffici a Bruxelles, ed indennità per la gestione dei propri collegi elettorali; a tutto ciò si aggiungevano le spese personali per viaggi e diarie per la permanenza presso le sedi del parlamento. Questo significava che i deputati non prendevano tutti lo stesso stipendio, per la grande differenza esistente tra i 27 paesi membri e le spese erano veramente esagerate.

In virtù di questa decisione approvata, lo stipendio di un parlamentare europeo sarà al netto di 5400 euro al mese, a cui vanno aggiunti 4200 euro al mese per spese di stipendi e rimborsi per attività nei propri collegi, mentre le spese di viaggio e diarie, dovranno essere certificate e dimostrate da ricevute effettivamente pagate; le spese non saranno più pagate in maniera forfetaria.

Molti deputati provenienti dai paesi più poveri dell'Unione, si vedranno aumentare di molto lo stipendio, ma i parlamentari italiani, per esempio, si vedranno diminuire il proprio emolumento di ben oltre il 30% . Molti di loro, attraverso un complesso sistema di rimborsi spese riusciva ad avere fino a 30.000 euro al mese.

Gianni Pittella, capogruppo del PSE al Parlamento Europeo, ha affermato:" Era una decisione necessaria, l'abbiamo assunta senza particolari problemi, abbiamo realizzato un notevole risparmio, che ci consentirà di sostenere le spese di tutto il funzionamento del Parlamento. Speriamo che il nostro esempio sia utile per far diminuire le spese della politica anche in Italia."

Abbiamo riportato questa notizia, perché il nostro giornale si è fatto interprete del sentimento popolare ed ha lanciato una petizione per ridurre le spese delle indennità ai politici eletti nelle diverse istituzioni sia locali che nazionali.

Ci riempie di legittima soddisfazione vedere che il Parlamento Europeo ha provveduto ad una simile risoluzione, con motivazioni identiche alle nostre, pensiamo che una proposta del genere non sia vuota retorica, ma un esempio da seguire. Pensiamo sia giusto retribuire dignitosamente l'impegno di un rappresentante nelle istituzioni, ma questo non deve diventare un insostenibile ostentazione della ricchezza di fronte alle difficoltà di tutti coloro che subiscono una crisi tanto dura.



 
 
Raffaele Pirozzi direttore giornaleonline"www.notiziesindacali.com"

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