Le elezioni sono sempre un fatto importante nella nostra vita. Siamo liberi di parteciparvi o meno, ma con la consapevolezza che se non decidiamo, sono altri che lo faranno per noi e, a meno che non optiamo per una vita da clandestini, dobbiamo adeguarci alle indicazioni di chi ha partecipato prima e di chi ha vinto dopo.
Quelle del prossimo 6-7 giugno sono di duplice valenza, amministrativa ed europea.
Avremmo voluto che ci si potesse esprimere anche sui referendum elettorali perche' avremmo risparmiato diverse centinaia di milioni di euro da devolvere anche ai terremotati d'Abruzzo, ma il Governo ha deciso che la ragion politica (l'auspicio che il referendum fallisca per mancanza del quorum dei partecipanti 50%+1 degli aventi diritto) e' superiore anche alla vita delle persone: incassiamo e facciamone tesoro.
Le elezioni amministrative sono abbastanza sentite; i candidati in lizza parlano di problemi specifici del loro territorio e propongono le varie soluzioni di continuita' o di alternativa.
La campagna sulle elezioni europee e' praticamente inesistente. Dovrebbe essere al centro del dibattito politico non amministrativo, ma sembra piu' che altro un sondaggio sul gradimento (politico, etico, economico, sociale e personale) dell'attuale maggioranza del Governo nazionale: ci sono piccole eccezioni, guardatele con maggiore interesse.
Cerchiamo di capire se esiste un metodo per farsi meno male e ridurre il danno, anche in questo contesto in cui il "conoscere per deliberare" sembra appartenere solo ai libri di storia e a Paesi diversi dal nostro.
Ecco alcune valutazioni che speriamo siano prese in considerazione da chi voglia marcare il proprio voto e non affidarlo ad altri:
1 - ricordatevi che siete essenzialmente consumatori di prodotti e utenti di servizi: usate il naso per puntare chi ha argomenti in materia;
2 - non fidatevi delle promesse;
3 - guardate a cosa e come hanno fatto coloro che amministravano o facevano opposizione prima: gli uomini e le donne nuovi sono talmente rari che non siamo riusciti a vederne uno;
4 - diffidate di tutti coloro che imbrattano le strade e i cartelloni con manifesti affissi dove non dovrebbero essere: se non rispettano queste piccole regole della gara, perche' dovrebbero essere i nostri rappresentanti li' dove le regole sono fondamentali?
5 - non seguite le ideologie: sono morte anche in chi le evoca per convincervi;
6 - diffidate di chi, per convincervi, fa leva su sentimenti e sensazioni che sono altro rispetto al voto che dovete esprimere:
* per amministrare una citta' con servizi efficienti, fruibili, economici, umani non bisogna, per esempio, essere a favore o contro la pena di morte, oppure amici o nemici del neo-presidente Usa;
* per votare a Strasburgo sulle direttive in materia di liberalizzazioni, o sul diritto di asilo o sui costi delle telecomunicazioni, o sulle regole agricolo-alimentari non bisogna necessariamente appartenere ad uno o ad un altro schieramento. Dopo le note posizioni del presidente della Camera Gianfranco Fini su varie questioni che sembravano patrimonio di schieramenti diversi dal suo, il voto ad personam, considerando anche i punti esposti sopra, e' quello che conta;
7 - diffidate di chi vi si presenta solo perche' amico di qualcuno importante, vuol dire che ha poco da offrire di se stesso.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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