Certamente apprezzabilel'idea condotta ed ideata da Elisabeth Sarah e Gabriele Perretta ovvero quello di costituire in Venezia comeun'overture artistica di preludio alla grande e magnificente 53° Biennale di Venezia. Un preludio che certo per certi versi sembra richiamre al gioco apportato da anni al Fuori Salone del mobile di Milano (tutto improntato su quello che succede nella zona di via Tortona). Senza dubbio però Venezia nel suo eterno splendore acqueo rese filgenti ed uniche che riescono ad inglobare il tutto. L'intento però di questi due curatori ovvero Glockstein-Perretta è quello di trasferire nella città più e più differenti momenti artistici cercando soprattutto di dialogare co la città, facendola pe una volta riviverla quasi in un altro differente contesto e taglio ottico da quasiun centinao di artisti provenienti da tutte le parti del Mondo. Questo intento si chiama Détournement Venice 2009 dal 7 giugno al 22 novembre 2009.
Una sorta di sfida doveluoghi importanti verranno qui utilizzati come luoghi per esposizioni artistiche. Per far un esempio presso l'Ex Agenzia dell'Entrate si terrà un'esposizione collettiva tra cui parteciperà il grande ed indimenticabile artista fiorentino Luca Matti. Un'artista che ha fatto breccia nelle nostre menti per quei interminabili grattacieli bicromi, che sottolineavano l'incapacità e la sottomissione dell'Uomo.
Colpisce che l'opera presentata da Luca Matti si discosta totalmente dalla sua abituale produzione, per regalarci invece un primo suo tassello di un ciclo sugli uomini famosi dell'antichità che culminerà poi in una sua mostra personale a Firenze il prossimo autunno. L'opera in questione ha per titolo Gudea (sovrano della Mesopotania che progettava palazzi e templi). Iteressante è la resa finale pare essere persino d'essere difronte ad una scultura più che ad elborato pittorico, colpisce poi molto che a primo achito questo lavoro di Luca Matti richiami
così tenacemente ad un momumento famoso presente proprio a Venazia ovvero i Tetrarchi visibili presso la piazza di San Marco. Casualità o no, l'opera di Luca Matti interpreta pienamente il desiderio espresso dai due curatori del Détournement: un'opera che può riportare così ad un'altra cosa, facendoci così pre assaggiare quello che potremo poi ammirare alla Biennale-
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