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mercoledì 2 settembre 2009

Cosa resterà degli anni Novanta?

I 10 oggetti, personaggi, eventi, trasmissioni, telefilm e film che meglio rappresentano quegli anni

Dopo che Raf si è chiesto cosa è rimasto degli anni ’80, nel primo decennio del ventunesimo secolo è giusto chiedersi la decade degli anni ’90 cosa ci abbia lasciato. L’era annunciata dalla caduta del muro di Berlino e seguita dagli attentati dell’11 settembre ha innovato, recuperato e anticipato; è stata l’era dell’immagine, del personal style, dell’iniziazione virtuale, l’era collante tra trasgressioni anni ’80 troppo forti per essere perse e futurismi di nuovo millennio troppo assurdi per essere ipotizzati.

Ci provò Enrico Oldoini nel 1992 con il film “Anni 90” a racchiudere le tendenze di un decennio appena iniziato, forse troppo presto per fotografarne tutte le novità. Il regista ligure divise il film in otto episodi, metafore delle tendenze di quel tempo: la discoteca, iperbole della paura dell’AIDS; la telefonata, satira delle neonate chatroom ed esaltazione del telefono cellulare; il matrimonio, critica ai matrimoni-facili stile Beautiful; il bambino viziato, humor sulla nuova linea Telefono Azzurro; il club, presa in giro dei circoli per scambisti; e poi gli amici, ironica rappresentazione dell’amicizia declinata al maschile; la festa di carnevale, il cui bersaglio è l’ipocrisia dei nuovi uomini potenti e in ultimo la paura, in cui si ironizza sul lanciatissimo tema della sicurezza. Il tutto scandito da pillole di pubblicità regresso, ironici remake delle pubblicità progresso di quegli anni.


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