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mercoledì 16 settembre 2009

Il mito di Icaro rivive grazie a Deutsche Bank e il progetto SOLAR IMPULSE

Una rilettura in chiave moderna del mito di Icaro, con un totale ribaltamento del finale: se nella mitologia greca fu il calore del sole a concludere tragicamente il volo del figlio di Dedalo, ai giorni nostri sarà proprio l’energia solare a far volare un essere umano. E’ il sogno di due inventori – i “pionieri” svizzeri Bertrand Piccard e Andrè Borschberg – e risponde al nome di “Solar Impulse”: far volare un aeroplano funzionante esclusivamente attraverso celle fotovoltaiche, e con questo compiere un giro completo del mondo senza il minimo utilizzo di carburante e, di conseguenza, a totale impatto zero.
Una visione che prende forma grazie all’aiuto di un grosso partner come Deutsche Bank, ma anche un sogno di complessa realizzazione, che potrebbe apparire paradossale, se non addirittura provocatorio. Con questo progetto Piccard e Borschberg vogliono mettere l’accento sull’enorme potenziale delle energie rigenerative e dare il via ad una vera e propria rivoluzione nell’utilizzo delle rinnovabili. Lo scopo del progetto è in larga parte quello di promuovere e testare le nuove tecnologie, che sul lungo termine dovrebbero rendere la nostra società più indipendente dai carburanti fossili, e allo stesso tempo di porsi come esempio e spingere più gente possibile a ridurre i propri consumi energetici giornalieri.
Prima del viaggio, previsto per il 2012, ci sono state alcune tappe preparatorie: prendendo spunto da alcuni studi condotti alla Scuola Politecnica Federale di Losanna, il concept di “Solar Impulse” vede la luce nel 2003. Il prototipo del velivolo, chiamato “Solar Impulse HB-SIA”, viene realizzato in due anni tra il 2007 e il 2009, ed è stato ufficialmente presentato al pubblico il 26 giugno scorso all’aeroporto svizzero di Dubendorf. Nel 2010, sarà il primo velivolo a provare la possibilità di volare giorno e notte senza carburante. L’aereo da registrazione definitivo, il “Solar Impulse HB-SIB”, a bordo del quale Piccard e Borschberg compiranno il giro del mondo, sarà invece più grande: si passa dai 61 metri di apertura alare del prototipo ai circa 80m della versione finale, e la sua realizzazione, dati gli ingenti costi di produzione, sarà resa possibile solo dalla partnership intrattenuta con Deutsche Bank.

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