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venerdì 18 settembre 2009

Rete Viaria Siciliana, tre provincie dell’area Mediterranea nel disagio


La rete di comunicazioni viarie che caratterizza la Sicilia, in considerazione della mancanza di una rete ferroviaria adeguata,oggi, si basa principalmente sulla rete stradale ed autostradale. Tra le provincie più disagiate sicuramente possiamo menzionare,la provincia di Trapani,Caltanissetta ed Agrigento che notoriamente versano i propri territori nelle prospicienti coste del Mediterraneo e vengono comunemente attraversate da una strada oramai obsoleta oltre che pericolosa,viste le molteplici morti bianche che hanno caratterizzato la sua storia decennale, la Strada Statale 115,che permette il trasporto su gomma di circa 20000 veicoli all’anno con una percorrenza caratterizzata da un turbinio di curve e rettilinei che in molti casi vedono l’attraversamento di strade interne dei vari comuni oggetto di passaggio obbligato, quindi un cammino tortuoso e vacillante nella sua utilità che và modificato per dare sbocco all’economia dei territori ed al turismo. Ad accorgersi di tale necessità i capigruppo di tutte le forze politiche dei tre consigli provinciali delle provincie di Agrigento-Trapani e Caltanisetta che si riuniranno il 24 ottobre 2009 alle ore 9.00 presso il Pala-Congressi di Agrigento, affinchè l’importante progetto per l’anello autostradale Gela-Castelvetrano sia finanziato dagli organi Competenti. Tra i soggetti promotori della provincia di Caltanissetta il Capogruppo del PDL Vincenzo Pepe(Area Miccichè) che nel suo intervento in consiglio provinciale ha ribadito l’importanza di tale opera anche per il territorio della provincia di Caltanissetta che oggi assieme agli altri rappresenta con Gela il primo approdo per i paesi del Mediterraneo. Per dovere di cronaca comunque mettendo da parte le varie strategie politiche verso la Sicilia e le sue infrastrutture viarie, dobbiamo tenere presente che già l’ANAS ha presentato nel 1° programma delle infrastrutture strategiche con la legge obbiettivo n. 433/2001(Del Cipe n. 121/2001) un progetto in tal senso, che prevede varie alternative di cui il più fattibile consiste in un tracciato di nuova sede di circa 166 km.

Maurizio Cirignotta

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