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lunedì 5 ottobre 2009
Vittime innocenti di una strage annunciata
Tra le varie colpe e le tante dimenticanze amministrative da parte degli enti locali preposti ecco una nuova strage annunciata che in questa occasione ha colpito le popolazioni delle varie frazioni montane del comune di Messina. Si contano già 24 morti e circa 35 dispersi ben 555 sfollati gli ospitati nella varie strutture alberghiere di Messina e di Scaletta Zanclea. Una tragedia che parte dalle tante dimenticanze degli amministratori e dall’incuria di quei cittadini che hanno favorito l’abusivismo edilizio del territorio,solo a Scaletta Zanclea e Giampilieri ben 1192 case abusive costruite proprio a ridosso del pericolo montagna e dei vari torrenti prospicienti. Un piano regolatore,quello approvato nel 2002, che ha favorito anche la costruzione di immobili vicino a dei torrenti ,praticamente prevenzione “Zero”. Le prime avvisaglie della strage hanno radici lontane e precisamente il 25 ottobre del 2007 quando una pioggia torrenziale favorì l’invasione di strade ed abitazioni da parte di fango e detriti senza provocare nessun morto. Il pericolo dopo quella data ha ogni giorno soffocato le menti di molti abitanti che riunitisi in comitato hanno manifestato la loro paura verso le istituzioni competenti ma nessuno li ha mai ascoltati, hanno da sempre chiesto una legge regionale che avesse impedito il dissesto idro geologico attraverso anche un piano di rimboschimento operato dagli organi della forestale, tutto inutile,perche la sordità è stata cronica. Anche la protezione civile assieme a Legambiente nel suo piano di Monitoraggio 2008 delle amministrazioni comunali per la mitigazione del rischio idrogeologico aveva dato l’allarme. Da un’attento esame ci accorgiamo che molti comuni proprio in Sicilia ha il 95% delle abitazioni ,il 52% dei quartieri ed il 75% a rischio e che l’azione contro il rischio idrogeologico delle amministrazioni comunali, in questo senso, è insufficiente (vedi Scaletta Zanclea) per molti altri comuni della Sicilia. La stessa Sicilia che nella graduatoria nazionale si attesta al terz’ultimo posto della graduatoria che vede al primo posto la Valle d’Aosta , che sembra avere attenzionato e modificato i propri strumenti urbanistici per ben l’86% delle zone a rischio. Cosa fanno i nostri politici stanno a guardare ? Preferiscono dedicarsi alla cura della propria immagine con salsicciate e altro depauperando fondi pubblici in direzioni non utili per le popolazioni ? Dove sono i controlli?. Tralasciamo i dati ed avviciniamoci alla cronaca di una strage annunciata che inizia il 1 ottobre 2009 alla ore 19 quando una pioggia torrenziale cade con una potenza di 230 mm di acqua in tre ore, di lì a poco un boato improvviso dovuto alla caduta della montagna che scende verso il mare, come un gigante colpito dall’incuria dell’uomo che si abbatte di lì a poco su Giampilieri provocando i primi morti ed è l’inizio della strage, seguono le lacrime e lo strazio dei cittadini. No Comment………
Maurizio Cirignotta
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